Sabato 16 dicembre a Roma, al Polo Culturale Educamedia è stato presentato il progetto che porterà negli istituti scolastici di Roma e del Lazio la proiezione del film documentario “Made in Jail” di Matteo Morittu e Gianluca Calabria, iniziativa sostenuta anche da Stefano Anastasia, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, con la partecipazione di Silvio Palermo, deus ex machina dell’associazione Made in Jail, che da 35 anni aiuta le persone detenute – ed ex detenute – a reinserirsi nel tessuto sociale, culturale e lavorativo tramite i suoi corsi di serigrafia in carcere: “Perché, molte volte, neanche loro sanno di avere certe doti. Con noi si rendono conto di poter essere utili alla società, di farne parte”.
La conferenza stampa è stata aperta dall’intervento di Fabio Zenadocchio dell’ACEC (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) Lazio e Abruzzo e Direttore del Cinema Teatro Don Bosco sull’importanza della diffusione, soprattutto nelle scuole, di progetti come questo film sull’incredibile storia di Made in Jail, prodotto dalla società di comunicazione Numidio.
“Non dobbiamo dimenticare mai che lo scopo degli Istituti di pena è la rieducazione – ha sottolineato Valentina Calderone, Garante delle persone private della libertà personale di Roma capitale -. In questo momento, la durezza delle condizioni e l’imminente, nuovo sovraffollamento delle carceri rendono quanto mai necessarie iniziative come questa di Made in Jail”. Per l’occasione, anche Marcello Morlacchi, vicepresidente e assessore alle Politiche educative e scolastiche del VII Municipio di Roma, ha rimarcato l’idea che, per costruire una società più sicura, sia necessario valorizzare il tempo delle persone private della libertà, renderlo “meno vuoto” e, al contempo, insistere sull’educazione dei più giovani ai concetti di sicurezza e collettività.
“Vorremmo e dovremmo dare più spazio a chi si occupa degli altri – gli ha fatto eco Arianna Camellini, Consigliera del II Municipio di Roma, Presidente Commissione Speciale Turismo Università, Giubileo, Grandi Eventi, Pnrr -. Il film e l’intero progetto Made in Jail deve essere distribuito soprattutto nelle scuole perché è da lì che parte la formazione del futuro della società”.
Made in Jail ha coinvolto i detenuti dei corsi di serigrafia di Rebibbia, Regina Coeli e Terza Casa nella realizzazione di due t-shirt contro la violenza sulle donne: il ricavato della vendita andrà interamente a finanziare una casa rifugio per donne vittime di violenza nel II Municipio di Roma del Telefono Rosa. Emiliana Vergara ne è la responsabile: “Le donne che aiutiamo scappano da situazioni di grande pericolo – ha detto -. Le segnalazioni dei loro casi, ci pervengono dagli ospedali, assistenti sociali, carabinieri… Noi le aiutiamo a ricostruire il proprio quotidiano un po’ alla volta, e spesso assieme ai loro bambini. Ci preme soprattutto renderle economicamente indipendenti, visto che è questa la causa principale che le rende vittime. Offriamo loro un’alternativa, rimarcando il concetto che, da un’emergenza, può nascere un’occasione di salvezza”. Alla conferenza stampa è intervenuto anche Diego Ciarafoni, Responsabile di Libera del Presidio “Rita Atria” del VII Municipio di Roma: “La violenza di genere è un problema che non possiamo più ignorare. Perciò, quest’iniziativa, idealmente, chiude un cerchio: si inizia a parlarne in carcere, ci si pone come interlocutori presso le istituzioni e, lentamente, si fanno passi avanti”.
Il film è stato realizzato da Numidio con un lungo lavoro di ben tre anni, senza contributi pubblici o privati. Gli autori si sono impegnati ed hanno rischiato in prima persona perché ritengono doveroso avviare una campagna di comunicazione profonda sul carcere. Non a caso, il film rientra in una campagna di educazione più ampia, ideata da Numidio e da Made in Jail, per diffondere la cultura della legalità e dell’inclusione sociale.
Attualmente il film è visibile anche online, su una piattaforma dedicata www.numidio.com/madeinjail, mentre le due magliette a sostegno della casa rifugio del Telefono Rosa sono acquistabili sul sito https://www.madeinjail.org/campagna-donna.
La proiezione del documentario è stata anche il momento giusto per annunciare che, l’anno prossimo, Made in Jail sarà accolta anche all’Accademia di Belle Arti di Roma nell’ambito di un Workshop del corso di serigrafia.