Ciambriello: “Al ministro Nordio chiediamo subito un incontro”

In una conferenza stampa al Senato, i Garanti territoriali spiegano che cosa non va nel decreto-legge giustizia, varato dal governo lo scorso 4 luglio

“Chiediamo subito un incontro al ministro Nordio, per mostrargli una fotografia del sistema carcerario italiano, diversa dall’idea con la quale è nato il decreto-legge dello scorso 4 luglio. In quell’occasione potremmo parlagli della proposta di una misura deflattiva che possa interessare gli ottomila detenuti su 61 mila con una pena inferiore a un anno. Infine, riteniamo fondamentale il coinvolgimento delle Regioni per nuove assunzioni di professionalità dedicate agli istituti penitenziari, quali psicologi, psichiatri, mediatori culturali, mentre il decreto pensa solo ad assumere nuove unità di polizia penitenziaria”. Così Samuele Ciambriello, Portavoce della Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà e Garante della Campania, al termine della conferenza stampa che si è tenuta lunedì 15 luglio nella sala Caduti di Nassyria del Senato.

L’incontro si è svolto al termine di una riunione del Coordinamento dei Garanti regionali che si è svolta nella sede della Conferenza, in via Pietro Cossa. Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti Veronica Valenti, Garante del Comune di Parma, Bruno Mellano, Garante del Piemonte, Valentina Calderone, Garante di Roma Capitale, Doriano Saracino, Garante della Liguria, Stefano Anastasìa, Garante del Lazio.

Nell’emergenza carceri – hanno ribadito i Garanti – c’è bisogno di misure deflattive del sovraffollamento. Nel merito del decreto, i Garanti hanno evidenziato che: l’aumento del personale previsto dal decreto-legge 92 riguarda solo la Polizia penitenziaria; la misura sulle strutture residenziali per i detenuti non è immediatamente applicabile e comunque riguarda un numero modesto di posti; le modifiche all’istituto della liberazione anticipata rappresenterebbe solo apparentemente una semplificazione. Alla conferenza stampa erano presenti la vice presidente della commissione giustizia, la senatrice Ilaria Cucchi, e i senatori Cecilia D’Elia e Filippo Sensi.