Caf e Patronati nelle carceri, il Consiglio regionale approva un ordine del giorno ad hoc

Sì unanime dall'Aula, per garantire alla popolazione detenuta l'accesso alle prestazioni socioassistenziali e previdenziali

Approvato all’unanimità durante la seduta del Consiglio regionale del Lazio di questa mattina un ordine del giorno presentato dal consigliere regionale di Verdi e Sinistra Claudio Marotta che impegna la Giunta della Regione Lazio a “promuovere un piano regionale per il rafforzamento della presenza di Patronati e Caf all’interno degli istituti penitenziari del Lazio per garantire l’accesso alle prestazioni socioassistenziali e previdenziali per la popolazione detenuta”.

Il consigliere regionale Claudio Marotta.

“Tengo innanzitutto a ringraziare maggioranza e opposizione – ha commentato Marotta – che hanno votato all’unanimità l’ordine del giorno che ho presentato dimostrando attenzione su un tema delicato come quello delle carceri”.
“Nel documento, ispirato alle raccomandazioni che annualmente fornisce il Garante regionale dei detenuti, si richiede anche un impegno – prosegue Claudio Marotta – sull’istituzione di sportelli di segretariato sociale e previdenziale in ogni istituto penitenziario della regione, in collaborazione con i Patronati, per facilitare l’accesso alle prestazioni erogate dall’Inps e per sostenere le persone detenute nell’esercizio dei loro diritti”.
“Ancora – prosegue il consigliere regionale – lo stanziamento di risorse economiche dedicate al potenziamento di tali servizi, garantendo così la copertura dei costi relativi al personale e alle attività necessarie per l’erogazione di assistenza previdenziale e socioassistenziale all’interno degli istituti penitenziari”.
“Infine – conclude Claudio Marotta – favorire la digitalizzazione e l’adeguamento tecnologico delle procedure amministrative penitenziarie per permettere una gestione più efficiente delle pratiche socioassistenziali e previdenziali, in linea con le recenti innovazioni come lo SPID e attivare tavoli di confronto con le amministrazioni penitenziarie e le organizzazioni sindacali per superare le difficoltà operative che limitano l’accesso ai servizi da parte dei detenuti, con particolare attenzione agli anziani e alle persone in condizioni di fragilità”.