L’Ordinamento penitenziario cinquant’anni dopo: convegno a Torino

Il Garante Anastasìa ha parlato dei problemi legati al sovraffollamento e ha ricordato il recente monito del Presidente Mattarella sull'alto numero di suicidi nelle carceri
Un momento del convegno a Palazzo Lascaris.

Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio Stefano Anastasìa, è intervenuto al convegno “Emergenza carcere a cinquant’anni dal nuovo ordinamento penitenziario”, che si è svolto a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte. Anastasìa ha parlato dei problemi legati al sovraffollamento sia delle strutture dedicate agi adulti sia di quelle dedicate ai minori e ha ricordato il recente monito del Presidente Mattarella, che nel discorso di fine anno ha denunciato l’alto numero di suicidi nelle carceri italiane.

L’incontro è stato organizzato dal Garante regionale del Piemonte, Bruno Mellano, in collaborazione con la Conferenza dei Garanti territoriali, il quale ha sottolineato come “il quadro della popolazione carceraria sia molto cambiato negli ultimi anni e richieda risposte diverse. C’è bisogno di strutture studiate e mirate secondo le necessità e i bisogni dei vari target, oltre che risolvere i problemi cronici legati al sovraffollamento, affinché il carcere possa assolvere alla sua funzione rieducativa. In attesa che tutto ciò possa essere realizzato al meglio, i Garanti sono compatti nel richiedere che non cada nel vuoto l’appello di papa Francesco ad atti di clemenza”.

“Tra i temi più urgenti da affrontare – ha ricordato – la gestione degli spazi, l’offerta trattamentale di formazione e istruzione, il lavoro dentro e fuori le mura, l’accompagnamento all’uscita per evitare la recidiva, il mantenimento delle relazioni famigliari e il diritto all’affettività”.

“Diffondere speranza” è il nuovo motto della Polizia penitenziaria che, “se messo in pratica da tutti i soggetti che si occupano dei detenuti e delle loro condizioni di vita, potrebbe contribuire a risolvere l’emergenza carcere”. Lo ha sottolineato il portavoce della Conferenza nazionale dei Garanti territoriali e Garante regionale della Campania, Samuele Ciambriello .

Il componente dell’Ufficio di presidenza Mario Salvatore Castello, portando il saluto dell’Assemblea, ha evidenziato che “il mondo del carcere riguarda l’intera società e migliorando la situazione di chi vive dietro le sbarre si contribuisce a migliorare quella di tutti”.

Il docente di Diritto costituzionale dell’Università di Torino Giorgio Sobrino ha ribadito che “la Costituzione non rappresenta un ‘libro dei sogni’ ma ha valore prescrittivo: dare un volto costituzionale alla pena, che deve essere umana e avere una funzione rieducativa, è una questione che chiama in causa la responsabilità individuale del condannato e quella collettiva della società”.

Il componente dell’Ordine degli avvocati Stefano Tizzani ha sottolineato che “il carcere deve garantire la sicurezza personale, l’agibilità e la salubrità delle strutture e degli ambienti e la possibilità di salvaguardare la salute” e che “l’ordinamento penitenziario prevede numerose misure alternative che potrebbero contribuire a eliminare il sovraffollamento”.

Il presidente della Camera penale “Chiusano” del Piemonte occidentale e della Valle d’Aosta Roberto Capra ha evidenziato “l’impegno dei Garanti, che nel tempo si sono ricavati uno spazio importante che ha consentito e consente loro di essere osservatori di prossimità, portando l’attenzione su tante situazioni critiche e strutture che ancora non funzionano”.