Quale sinergia tra università, carcere e città di Latina

Il Garante Anastasìa è intervenuto nel corso dell'evento nella Casa circondariale di Latina sul progetto di terza missione dell'Università Sapienza 3CILAB
Il Provveditore dell'amministrazione penitenziaria, Siciliano (a sinistra), e il Garante Anastasìa nel corso dell'evento.

Mercoledì 5 marzo, il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, è intervenuto nel  corso dell’ evento del progetto di terza missione dell’Università Sapienza 3CILAB, intitolato “Università, carcere e città: una sinergia possibile? “, che si è svolto nel teatro della Casa circondariale di Latina. Questa iniziativa ha visto la sinergia tra l’Università Sapienza di Roma e la Casa Circondariale di Latina, con l’obiettivo di esplorare la possibilità di una collaborazione fruttuosa tra università, carcere e comunità locale.

La giornata è iniziata con i saluti istituzionali della direttrice della Casa circondariale di Latina, Pia Paola Palmeri, e di Pasquale Bronzo, delegato della rettrice per il Polo universitario penitenziario della Sapienza.

Il programma si è articolato in due sessioni. Nella prima, esperti accademici hanno condiviso spunti teorici su tematiche cruciali come il reinserimento e l’inclusione sociale, la dialettica tra carcere e città, e le prospettive di un carcere responsabile, con relatori come Guido Colaiacovo e Valeria Torre dell’Università di Foggia, e Alessandro Albano, brillante funzionario dell’ufficio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. La sessione si è conclusa con un intervento della magistrata di sorveglianza Chiara Gallo, che ha offerto una visione giuridica della questione.

La seconda sessione ha visto la partecipazione di autorità e attori locali, con un focus su come costruire una collaborazione efficace tra il carcere e la città di Latina. Moderata da Fabrizia Covino della Sapienza, questa parte dell’evento ha stimolato un proficuo scambio di idee e proposte per un futuro di maggiore integrazione e supporto reciproco. Nel corso di questa seconda parte, è intervenuto anche il garante Anastasìa il quale ha ricordato la Costituzione e che “il recupero e il reinserimento delle persone detenute nella società non è soltanto una responsabilità esclusiva del ministero della Giustizia, bensì è una responsabilità repubblicana, ovvero una responsabilità di tutte le istituzioni: la scuola, il servizio sanitario, le associazioni impegnate nelle carceri”.  E’ poi intervenuto il Provveditore dell’amministrazione penitenziaria di Lazio, Abruzzo e Molise, Giacinto Siciliano, il quale ha ricordato che il carcere è l’unica istituzione pubblica che non può non accettare alcuno e ha poi risposto alle domande di alcune detenute dell’Alta sicurezza presenti in gruppo nella platea.

L’evento, al quale ha partecipato anche un gruppo di detenuti di genere maschile, ha rappresentato un passo significativo verso una maggiore consapevolezza e un dialogo aperto sulla questione della giustizia e del reinserimento sociale, con l’auspicio di promuovere una cultura della legalità e dell’inclusione nella città di Latina.

Anastasìa durante il suo intervento.

Foto di gruppo al termine della manifestazione.