Il 2014 si apre all’insegna della speranza per le carceri del Lazio. Per la prima volta dopo mesi, infatti, i detenuti presenti nelle 14 carceri della Regione scendono sotto quota 7.000, attestandosi a 6.904, duecento in meno rispetto ad un mese fa, a fronte di una capienza regolamentare di 4.799 posti.
I dati sono stati resi noti dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni secondo cui, a livello nazionale, nelle 205 carceri italiane (con 47.709 posti disponibili) i detenuti sono 62.716, circa 1.400 in meno rispetto ai 64.084 censiti il 2 dicembre scorso e con un tasso di sovraffollamento del 31 per cento.Il Lazio si conferma, però, la terza regione italiana per numero di detenuti dopo la Lombardia (8.765 reclusi) e la Campania (7.987), con un tasso di sovraffollamento del 44 per cento. «Il 2013 – ha detto il Garante dei detenuti Angiolo Marroni -si aprì con la condanna della Corte di Giustizia Europea sulla carceri italiane. Quest’anno, invece, la notizia è che i reclusi diminuiscono.
E’ presto per affermare che la situazione sta cambiando ma, certo, questi numeri sono un tenue segnale di speranza in un quadro che resta, purtroppo, ancora drammatico». L’ennesima spia di quanto sia tesa la situazione all’i nterno delle carceri italiane arriva dalla rissa scoppiata, a Capodanno, all’interno del carcere “ Mammagialla” di Viterbo, che ha causato diversi feriti, fra i quali anche un agente di Polizia Penitenziaria. «Quanto accaduto a Viterbo – ha proseguito il Garante – è una ulteriore conferma dello stato di invivibilità delle carceri dovuto soprattutto al sovraffollamento. A Viterbo, in particolare, a fronte di una capienza regolamentare di 444 posti, c’è una presenza effettiva di 705 detenuti a fronte di 444 posti disponibili, con un tasso di sovraffollamento del 58 per cento, il doppio rispetto alla media nazionale. Bisogna dare atto alla Direzione del Carcere e alla Polizia Penitenziaria e agli operatori sanitari della struttura ospedaliera protetta di Belcolle, che stanno gestendo una situazione estremamente delicata con risorse limitate. Tuttavia si è intervenuto prontamente per fronteggiare una tensione probabilmente prodotta anche dalle festività vissute in carcere oltre ché da conflitti tra etnie diverse le cui cause al momento sono al vaglio della Magistratura».In allegato la situazione nelle 14 carceri della Regione «Occorre ribadire – ha concluso il Garante – che per risolvere il problema del sovraffollamento bisogna intervenire sui nodi strutturali che producono carcere: pene alternative, intervenire sui reati connessi alle tossicodipendenze e affrontare il tema degli stranieri in carcere.
Sotto questo punto di vista, il Parlamento deve agire tempestivamente e in coerenza con gli appelli che, autorevolmente, giungono da più parti. Non da ultimo, quello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo messaggio di fine anno alla Nazione».