Neanche l’entrata a regime delle norme previste dal cd. “Decreto Cancellieri” sembrano in grado di attenuare il grave sovraffollamento. Secondo gli ultimi dati i detenuti presenti in Italia sono 64.084 (solo 808 detenuti in meno rispetto al luglio 2013) contro una capienza regolamentare di 47.649 nelle 205 carceri italiane.
Nel Lazio il dato è ancora più preoccupante in quanto gli effetti dello svuota carceri ha interessato solo 68 detenuti a fronte di una popolazione di 7.100 ed una capienza regolamentare di 4.799 posti disponibili. I dati sono stati resi noti dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni secondo cui: «ormai occorre urgentemente intervenire sulle vere questioni che producono il fenomeno del sovraffollamento. Si prende atto che il parlamento non ha ancora dato risposta all’appello contenuto nel messaggio del Presidente Napolitano sulle misure urgenti da realizzare. Tuttavia è necessario intervenire sui nodi strutturali che producono carcere: riforma del codice penale e di procedura penale; affrontare il tema degli stranieri in carcere (37 per cento) e il problema dei reati connessi alla tossicodipendenza (40 per cento). Per questo occorre riprendere le proposte più innovative presenti in Parlamento (si veda ad esempio la proposta Pisapia) che riguardano le riforme dei codici in rapporto alle misure alternative.
Mentre per le tossicodipendenze occorre mettere in campo tutte le capacità progettuali e coinvolgere gli Enti Locali e le Regioni per realizzare una rete di comunità di accoglienza alternativa al carcere. Infine per gli stranieri occorre attuare gli accordi già in vigore con i Paesi Terzi e attivare una forte azione diplomatica per consentire il rimpatrio volontario degli stranieri nei propri paesi di origine».Le statistiche ufficiali del Dap certificano un’altra realtà: il Lazio, con i suoi 7.100 reclusi (6601 uomini e 499 donne), è la terza Regione d’Italia per numero di detenuti dopo Lombardia (8.876 reclusi) e Campania (8.121) e davanti alla Sicilia (6.696). «Essere la terza regione d’Italia per numero di detenuti presenti – ha commentato il Garante dei detenuti Angiolo Marroni – è un primato di cui avremmo fatto volentieri a meno. Un primato che, inevitabilmente si riflette sulla qualità della vita quotidiana in carcere».