“Quarant’anni di esperienza e i recenti sviluppi dell’esecuzione penale esterna ci dicono che l’alternativa al carcere c’è, è possibile e utile praticarla”. L’esecuzione penale esterna garantisce più sicurezza e più inclusione sociale, tanto ai condannati quanto alla società. Certo richiede coraggio, condivisione e investimenti: il coraggio di resistere alla sirena populista del carcere; la condivisione delle azioni per il reinserimento con le altre amministrazioni statali, territoriali e del privato sociale; l’investimento nelle strutture pubbliche che se ne occupano”. Lo sottolinea il Garante delle persone sottoposte alle misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasia, in un recente articolo di Marta Rizzo per Repubblica.it sul tema delle misure alternative al carcere come occasione di recupero e reinserimento sociale.