Dichiarazione di Stefano Anastasìa, Garante delle persone private della libertà della Regione Lazio.
“Manifestini intimidatori e offensivi, all’indirizzo dei dirigenti dei servizi sanitari nelle carceri di Roma, di Rebibbia e di Regina Coeli, sono apparsi oggi sulle mura dell’edificio che ospita la sede amministrativa della Asl Rm2. Si tratta di un’azione inqualificabile che nulla ha a che fare con la tutela dei diritti dei detenuti e la giusta preoccupazione per la possibile diffusione del virus in carcere. Peraltro, bisogna ricordare che, al momento, non si registrano casi di detenuti positivi al Covid19 nelle carceri di Roma e del Lazio, e dunque si tratta di una denuncia infondata e infamante, i cui responsabili spero che siano chiamati a risponderne davanti all’autorità competente. In carcere come fuori gli operatori sanitari stanno facendo il possibile e l’impossibile per prevenire e contrastare la diffusione del virus, e di questo gli va dato merito e riconoscimento, in modo particolare quando, come nei casi in questione, il risultato è pari zero infezioni in corso e zero decessi”.