“Quella scolastica è la principale attività offerta alle persone detenute. Migliaia di detenuti ne sono interessati, centinaia solo a Rebibbia, con un impegno importante degli istituti scolastici e di decine di docenti”. Così il Garante delle persone private della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, dopo l’incontro con un gruppo di docenti di scuole presenti nel carcere di Rebibbia (Iiss J. von Neumann liceo artistico Enzo Rossi), nelle quali i docenti sono stati costretti a promuovere lo sciopero degli scrutini per riproporre l’attenzione sui problemi della scuola.
“Non è pensabile che il prossimo anno scolastico cominci come si è svolto quello passato – ha proseguito Anastasìa -, senza certezze sulla possibilità di riprendere le attività in presenza e in condizioni di sicurezza. Sentirò tutti gli interlocutori istituzionali interessati, in modo che l’anno scolastico 2021-2022 sia quello della ripartenza anche in carcere”.
Durante l’incontro si è cercato di fare il punto sulla situazione della scuola durante e dopo la pandemia. Si è parlato di programmazione, di organici, di qualità del servizio, di rapporto tra istituzioni. E’ stata illustrata dai docenti una situazione di grande carenza dovuta ad una drammatica interruzione della scuola in presenza, in particolare al Nuovo complesso (pochissime lezioni in videoconferenza, e solo per alcune classi terminali in preparazione degli esami di Stato, e per le altre classi solo didattica con l’invio di materiale fotocopiato, cioè con un dialogo fatto di risposte parziali dilazionate nel tempo).
Il Garante si è dunque impegnato a promuovere azioni che possano riaprire il dialogo tra le istituzioni, portare alla stesura di un protocollo che garantisca una ripresa delle attività scolastiche in sicurezza, per il personale e per gli studenti, e potenziare l’intervento finalizzato alla rieducazione e al reinserimento nel rispetto dei principi costituzionali.