Un cittadino di origine nigeriana, trattenuto al Centro di Identificazione ed Espulsione (CIE) di Ponte Galeria dallo scorso 13 giugno, da circa due settimane sta sostenendo uno sciopero della fame ed un parziale sciopero della sete, che lo hanno portato a perdere 14 kg.
La vicenda è stata denunciata dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni che dal 2008, con i suoi collaboratori, ogni settimana visita la struttura ed effettuano colloqui con gli stranieri trattenuti.
L’uomo, D.M., ha una moglie e due figli minori regolarmente residenti in Francia, ed ha avviato la sua protesta perché intende ricongiungersi con la propria famiglia.
«E’ sconfortante – ha dichiarato il Garante Angiolo Marroni – continuare ad assistere a proteste di questo genere che, oltre a mettere a rischio la vita dei singoli, generano un clima di tensione all’interno del CIE, dove gli equilibri sono sempre molto precari. Tuttavia, se non si provvederà a modificare il Testo Unico dell’Immigrazione, il CIE continuerà ad essere una polveriera e non sarà possibile intervenire per evitare il ripetersi di gesti così estremi. Questa vicenda pone l’ennesima questione legata ai paradossi della normativa italiana e comunitaria in tema di immigrazione che, in questo caso, impedisce il riconoscimento del diritto all’unità familiare poiché la vicenda riguarda una famiglia divisa in due paesi dell’Unione Europea».