La Polizia penitenziaria risale alle regie patenti del Regno di Sardegna dell’anno 1817 che costituivano le Famiglie di giustizia, vale a dire il primo esempio di corpo carcerario di quello che diventerà il Regno d’Italia. Ciò è stato ricordato nel corso della festa per il 205mo anniversario di fondazione della Polizia penitenziaria che si è svolta stamane nella Casa circondariale nuovo complesso di Roma Rebibbia. Alla presenza alla presenza delle rappresentanze degli uffici giudiziari, delle altre forze di polizia e del Garante delle persone detenute della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, giunti su invito del Provveditore regionale del Lazio, Abruzzo e Molise, Carmelo Cantone, oggi vicecapo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), è stato ricordato anche che nel 1873 fu creato il Corpo delle guardie carcerarie, poi riformato nel Corpo degli agenti di custodia nel 1890. Un secolo dopo, con la legge 395 del 1990, il Corpo assume l’odierna denominazione e viene smilitarizzato.
Quella di oggi è stata la festa regionale, che ha fatto seguito a quella nazionale svoltesi alla presenza della ministra della Giustizia, Marta Cartabia, lo scorso 27 giugno presso la Scuola di formazione della Polizia penitenziaria di Roma. Erano presenti delegazioni di tutti gli istituti penitenziari della regione. Cantone ha preso la parola dopo la direttrice di Rebibbia Nuovo complesso, Rosella Santoro, e la comandante, Alessia Forte. Nel corso della manifestazione sono stati consegnati alcuni riconoscimenti a quegli agenti che si sono distinti per il loro lodevole comportamento, dentro e fuori le mura carcerarie.