Con l’ultima notizia di un detenuto che si è tolto la vita questa notte nel carcere di Viterbo In tutta Italia, quest’anno, il numero di suicidi accertati fino al 15 dicembre del 2024 è pari a 84 al quale si aggiunge quello di un giovane straniero avvenuto a febbraio nel Cpr di Ponte Galeria. Altri quattro casi sui quali sono in corso accertamenti da parte della magistratura.
Negli istituti penitenziari del Lazio i suicidi registrati sono sette ufficialmente accertati, ai quali potrebbe essere anche quello avvenuto per asfissia da gas a Frosinone lo scorso 24 giugno sul quale è ancora aperta un’inchiesta della magistratura. Sono tre quelli che si sono verificati a Regina Coeli che risulta essere l’istituto penitenziario d’Italia con il più alto tasso di sucidi calcolato in base agli eventi che si sono registrati tra il 2020 e il 2024.
Inoltre, secondo quanto segnalato nel dossier pubblicato dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà il 15 dicembre che considera 82 suicidi accertati fino al 15 dicembre, vengono registrati altri 20 decessi le cui cause sarebbero ancora da accertare. Tra questi ne figurano quattro che, in base alle informazioni disponibili all’osservatorio di ristretti orizzonti, sono stati volontari.
Suicidio prima causa di morte negli istituti penitenziari
Il suicidio risulta essere di gran lunga la prima causa di morte negli istituti di pena, sia in Italia che nel Lazio. Considerano il quinquennio 2020-24 che si sta per concludere, dei 1056 decessi registrati in tutti gli istituti penitenziari della Penisola, 358 sono di persone che si sono tolte volontariamente la vita (il 34% del totale). Nel Lazio i suicidi sono stati 28 su 102 decessi registrati.
Bisogna anche sottolineare che negli istituti di pena del nostro paese non sono solo in aumento costante i numeri delle persone che si sono tolte la vita volontariamente ma che questa tendenza si sta verificando anche per il numero complessivo di decessi. Rispetto a quanto si era registrato nel 2015, i decessi sono cresciuti del 93% e i suicidi del 115%.
Guardando, inoltre, al dettaglio degli eventi che si sono verificati nei singoli istituti, Regina Coeli con i 14 sucidi accertati si colloca al primo posto tra tutti gli istituti penitenziari d’Italia seguito da Torino con 12. Queste due strutture sono anche tra le più sovraffollate e, se si guarda alla gerarchia di quelle con il maggior numero di suicidi, risulta immediatamente evidente la forte relazione tra tassi di sovraffollamento e numero di eventi critici. Dei venti penitenziari con maggior numero di suicidi, ben quattordici presentano tassi di affollamento effettivo di gran lunga superiori alla media nazionale, già di per sé inaccettabile, del 133%.
Guardano, inoltre, con più attenzione ad alcune specifiche caratteristiche e alle condizioni delle persone che si sono tolte la vita il quadro che emerge risulta, se possibile, ancor più drammatico rispetto ai dati generali. In primo luogo va sottolineato che la maggior parte delle persone si sono tolte la vita durante i primi sei mesi di detenzione e ben otto nei primi quindici giorni. Forse, considerando anche il fatto che il 39% dei sucidi si è registrato tra detenuti in attesa di giudizio, una buona parte di queste persone avrebbe potuto trovarsi in una condizione diversa dalla detenzione in carcere. Sono inoltre in proporzione decisamente più elevata rispetto al totale della popolazione carceraria i giovani e gli stranieri si tolgono la vita.
Infatti, se nell’insieme della popolazione detenuta i giovani con meno di 35 anni costituiscono il 29% tra i sucidi tale percentuale è del 46%. Gli stranieri che si sono tolti la vita nel 2024 sono stati 36 (il 42,8% del totale a fronte di una percentuale del 33,1% calcolata sull’intera popolazione detenuta ) e in questo caso i giovani con meno di 35 anni sono la maggior parte (19) .
report suicidi 18 dicembre 2024