Il 31 agosto, secondo le statistiche pubblicate dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), nel Lazio erano presenti 5.825 persone detenute, 70 in più rispetto al mese precedente e quasi 280 in più da inizio anno. In otto mesi la popolazione detenuta in regione è cresciuta del 5% e siamo ormai vicini ai numeri di presenze dei mesi precedenti l’emergenza Covid.
A livello nazionale, sempre rispetto a inizio anno l’incremento percentuale pur consistente è stato più ridotto, del 2,8%. Nella nostra regione quindi il taso di crescita della popolazione detenuta è stato quasi il doppio rispetto alla media nazionale.
Complessivamente i detenuti presenti in Italia a fine agosto sono 55.637, oltre 1.500 in più rispetto a fine luglio, per un tasso di affollamento del 109%. Sono ben 13 su 20 le regioni in cui questo indicatore si colloca sopra la soglia del 100%
Nel Lazio, il tasso complessivo calcolato sulla capienza “regolamentare” risulta superiore alla media nazionale e si attesta al 113%. La situazione è poi decisamente più critica se si valutano questi dati in relazione ai posti effettivamente disponibili. Ad agosto il tasso reale di affollamento è del 124% e sono sempre 10 su 14 gli Istituti di pena dove i detenuti presenti sono in numero superiore al 100% dei posti disponibili.
In particolare si confermano le situazioni di maggiori criticità a Latina (dove da diversi mesi vi sono quasi due detenuti per ogni posto effettivamente disponibile) Civitavecchia, Regina Coeli, Viterbo e Rebibbia Femminile con tassi di affollamento effettivo che risultano superiori al 130%.
Un’ultima annotazione riguarda la presenza di detenuti in attesa di primo giudizio che è cresciuta in maniera notevole rispetto al mese scorso (dal 14,6% al 15,9%) tornando a collocarsi al di sopra della media nazionale dopo oltre un anno in cui era sempre stata inferiore a tale soglia.