Anastasìa e Calderone: “Un silenzio assordante sul carcere”

Conferenza stampa del Garante regionale e della Garante di Roma Capitale, in occasione della mobilitazione nazionale della Conferenza dei Garanti territoriali
Anastasìa e Calderone durante la conferenza stampa.

“Serve un provvedimento deflattivo, l’amnistia e l’indulto, che consenta di fare uscire dal carcere 15 mila persone”. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, durante la conferenza stampa organizzata assieme alla Garante di Roma Capitale, Valentina Calederone, in occasione della mobilitazione nazionale indetta dalla Conferenza dei Garanti territoriali che si è svolta lunedì 3 marzo all’istituto regionale di studi giuridici del Lazio, Arturo Carlo Jemolo a Roma. La conferenza stampa è stata trasmessa in diretta video su Radio Radicale.

Nel Lazio il tasso di sovraffollamento è del 145%, a fronte di un dato nazionale del 132,4%, con picchi del 185% a Regina Coeli, a Civitavecchia Nc (178), a Rieti (174) e Latina (171). Sono i dati diffusi dai Garanti Anastasìa e Calderone nel corso della conferenza stampa. Nel Lazio al 28 febbraio 2025 sono presenti 6.702 detenuti a fronte di una capienza e regolamentare di 5.213 e a 4.610 posti effettivamente disponibili.

“I dati relativi ai detenuti con residui pena inferiori a due anni – ha proseguito Anastasia – sono equivalenti al numero dei detenuti eccedono le disponibilità degli istituti penitenziari. I condannati dovrebbero poter stare fuori dal carcere per evitare le condizioni di sovraffollamento. Sappiamo che il governo non ci vuole sentire, ma sappiamo anche presta particolare attenzione alla condizione del personale penitenziario. Inoltre, serve un numero di ingresso programmato e lavorare sul reintegramento delle persone.”.

Nel corso della conferenza stampa, trasmessa in diretta video su Radio Radicale,  Anastasìa e Calderone hanno illustrato i dati relativi al sistema penitenziario italiano, con particolare riferimento alle criticità a Roma e nel Lazio.

DETENUTI PRESENTI E AFFOLLAMENTO IN ITALIA

In tutta Italia al 25 febbraio i presenti sono complessivamente 62. 132 in 46.910 posti disponibili per un tasso di affollamento del 132,4% (Dati Garante Nazionale Diritti delle persone private della libertà- GNPL) Lo scorso anno a fine febbraio i presenti erano 60.924 in 47.522 posti disponibili e un tasso di affollamento del 128,5%. In un anno 1.083 detenuti in più  612 posti disponibili in meno.
In Italia in 149 Istituti penitenziari su 189 il numero dei presenti supera quello dei posti disponibili (in 54 il tasso di affollamento è superiore al 150%) Il carcere più affollato San Vittore di Milano con il 214% di affollamento.

DETENUTI E AFFOLLAMENTO NEL LAZIO

Nei 14 Istituti penitenziari del Lazio alla data del 28 febbraio 6.702 presenti e 4.610 posti disponibili per un tasso di affollamento del 145,4% (Dati Ministero delle Giustizia schede di trasparenza Istituti Penitenziari)  Lo scorso anno a fine febbraio i presenti erano 6.685 in 4.744 posti disponibili e un tasso di affollamento del 140,9%.
In un anno 17 detenuti in più  134 posti in meno.
Soltanto quattro istituti penitenziari hanno tassi di affollamento inferiori al 100%  Regina Coeli (185%) CC Civitavecchia (178%) Rieti (174%) figurano tra i primi venti Istituti penitenziari più affollati d’Italia.

DECESSI E SUICIDI

Nei primi due mesi nell’anno i decessi di persone detenute in carcere sono state 45 di cui 6 nel Lazio. Lo scorso anno a fine febbraio si contarono 40 decessi di cui tre nel Lazio. I suicidi sono stati 13 di cui due nel Lazio. Lo scorso anno dopo due mesi in tutta Italia erano stati 20 e nel Lazio 1 oltre a un altro giovane della Guinea che si è tolto la vita nel Cpr di Ponte Galeria.

POSIZIONE GIURIDICA, RESIDUO DI PENA E MISURE ALTERNATIVE

I detenuti in attesa di giudizio sono il 30,8% ne Lazio e il 24,6% in tutta Italia.
Le persone con un residuo di pena inferiore a due anni rappresentano il 30% nel Lazio e il 26% in tutta Italia.

Inoltre secondo una recente stima realizzata dall’Ufficio del Garante Nazionale dei Diritti delle Persone Private della Libertà  ci sarebbero oltre 20.000 persone  detenute che potrebbero accedere a misure alternative alla detenzione perché  con pena residua inferiore a tre anni  e condannati per reati che non precludono loro questa possibilità (compresi nel’ art.4 dell’Ordinamento Penitenziario).

Complessivamente in Italia sono 95.813 le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale di tipo non detentivo, nel Lazio sono 6.499, lo scorso anno erano 86.640 in Italia e nel Lazio 5.083. I numeri sono quindi incrementati del del 10% in Italia e nel Lazio  del 28%).

GIUSTIZIA MINORILE

I minorenni e Giovanni Adulti presenti nelle strutture residenziali della Giustizia Minorile sono attualmente 1.728 di cui 610 nei 17 Istituti Penali per minorenni (Ipm). Lo scorso anno a inizio gennaio erano complessivamente 1.589 di cui 495 in Ipm; gli incrementi sono stati dell’8% per il totale dei presenti nelle strutture residenziali e di ben il 23% per gli Ipm.

CHE FARE?

I Garanti chiedono un provvedimento deflattivo, a misura degli spazi, dell’organico e delle risorse a disposizione; il numero chiuso programmato degli istituti di pena sulla base della capienza regolamentare e del personale effettivamente disponibile, case di reintegrazione per l’accoglienza e la prevenzione della «detenzione sociale».

Per Anastasìa e Calderone non può più attendere l’effettività della sentenza 10/2024 della Corte costituzionale sull’affettività in carcere, ed è necessario garantire l’aumento dei colloqui telefonici previsto dal decreto carceri 2024 e l’ingresso del volontariato e lo svolgimento delle attività anche in orari pomeridiani.

Conferenza stampa 3 marzo 2025 (9)

L’intervento di Maria Brucale, avvocata penalista, membro del direttivo dell’associazione Nessuno tocchi Caino – Spes contra Spem