Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Stefano Anastasìa, è stato ascoltato oggi nel corso di un’audizione su piattaforma Teams (trasmessa in streaming anche sul sito di Roma Capitale) dalle commissioni capitoline delle pari opportunità e delle politiche sociali e della salute, in merito alla proposta di deliberazione d’iniziativa consiliare Rc 14721/2022, relativa al nuovo regolamento del Garante comunale dei diritti delle persone private o limitate della libertà personale, d’iniziativa della consigliera Claudia Pappatà, sottoscritta da numerosi altri consiglieri e consigliere dell’Assemblea capitolina. Come ha ricordato la presidente della commissione pari opportunità, Michela Cicculli, in apertura dei lavori, l’audizione di oggi segue quelle del Garante nazionale, Mauro Palma, e della Garante comunale uscente, Gabriella Stramaccioni.
Pappatà ha ricordato che nel 2003 è stato il Comune di Roma a istituire il primo garante dei diritti delle persone private della libertà personale in Italia, cui ha fatto seguito, nello stesso anno, l’istituzione del garante regionale del Lazio, con legge regionale 31 del 6 ottobre 2003. Adesso si rende necessario un aggiornamento di tale regolamento.
“Tengo a dire – ha esordito Anastasìa – che queste mie valutazioni sono in parte conseguenza della mia esperienza come Garante delle persone private della libertà della Regione Lazio, in parte derivano dal mio ruolo di Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone che raccoglie i garanti nominati dagli enti territoriali: regioni, provincie, comuni d’Italia”.
“Proprio in questo ambito – ha proseguito Anastasìa – è stato approvato nel luglio scorso il documento dalla Conferenza dei Garanti territoriali ‘Diritti in comune’, elaborato dalle colleghe e dai colleghi garanti dei comuni d’Italia e trasmesso all’Anci, in cui tra le altre cose ci si è posto il problema di un aggiornamento della normativa istitutiva dei garanti comunali e della possibilità di rendere omogenei il riconoscimento delle modalità di azione, l’elezione e la legittimazione dei garanti. In questo quadro, valutiamo positivamente che Roma Capitale decida di aggiornare la propria disciplina regolamentare, acquisendo anche le innovazioni importanti che si sono succedute in questi anni, a partire dall’istituzione del garante nazionale, ma anche per quanto riguarda le competenze specifiche dei garanti territoriali, destinatari per la legge nazionale dei reclami delle persone detenute, e che possono esprimere pareri all’amministrazione penitenziaria. Ci sono state innovazioni significative che è giusto siano recepite”.
“Come indicato nel documento ‘Diritti in comune’, nel nuovo regolamento all’esame di queste commissioni si prevede che il Garante possa essere eletto a scrutinio segreto nelle prime votazioni a maggioranza qualificata dalle assemblee elettive. Si tratta di una iniziativa lodevole che va nella direzione di quanto sollecitato dai garanti comunali stessi. Per questo, spero che possa vedere la luce il più presto possibile – ha concluso Anastasìa -, in modo da poter essere da esempio per quei comuni che vorranno proseguire nella direzione prospettata da Roma Capitale”.
Al termine dell’audizione, le due commissioni hanno espresso parere favorevole, a maggioranza, alla proposta di deliberazione che dovrà essere esaminata dalla Commissione Roma Capitale, prima che la discussione passi all’Assemblea capitolina.