“Un incremento di bilancio per gli esperti che collaborano con l’Amministrazione penitenziaria è senz’altro una buona notizia, anche se in gran parte andrà a compensare l’adeguamento delle tariffe orarie degli psicologi già contrattualizzati per le attività di osservazione e trattamento dei detenuti, e quindi non consentiranno un significativo aumento dell’impegno orario di questi professionisti che, ricordiamolo, non sono addetti all’assistenza psicologica dei detenuti, responsabilità che spetta direttamente agli operatori dei servizi Asl interni alle carceri”. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Stefano Anastasìa, alla notizia del decreto del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che prevede per il corrente anno l’assegnazione di cinque milioni di euro all’Amministrazione penitenziaria per il potenziamento dei servizi trattamentali e psicologici negli istituti, attraverso il coinvolgimento di esperti specializzati e di professionisti esterni all’amministrazione.
“In questa pur positiva circostanza – prosegue Anastasìa -, vale la pena ricordare al ministro anche il suo impegno dell’agosto scorso per l’aumento delle telefonate dei detenuti, che avrebbe potuto essere deliberato dal Consiglio dei ministri e che invece è stato inserito in un discutibile disegno di legge depositato in Parlamento. Se si vuole fare prevenzione del suicidio e degli atti di autolesionismo, bisogna aumentare le comunicazioni con l’esterno, le attività sportive, ricreative, culturali, formative e lavorative, le ore di socialità e di apertura delle camere detentive, e – conclude il Garante – bisogna assolutamente far diminuire la popolazione detenuta per fatti minori o per minimi residui di pena, anche attraverso provvedimenti generali di clemenza, prima che la situazione precipiti nella ormai prossima estate”.