Il premio “Sulle ali della libertà”, giunto alla sua terza edizione, nasce nel 2018 ed ha come obiettivo la promozione della cultura negli istituti di pena, nasce dalla consapevolezza che l’uomo cerca la sua libertà, anela ad essa e quando questo innato e atavico desiderio, incontra la sete di conoscenza e di cultura, ecco che può nascere un’opportunità unica.
Questo è quanto mai vero nel carcere, dove il tempo assume una dimensione dilatata, dove tutto rischia di diventare fermo e immutabile, dove ogni giorno sembra uguale al precedente e al successivo, allora diventa ancora più importante investire su sé stessi, sul proprio percorso di conoscenza, sull’acquisizione di nuove abilità, sulla propria creatività.
La prima edizione del Premio ha assegnato il riconoscimento ad un detenuto della Casa Circondariale Roma di Rebibbia che ha conseguito, primo in Italia, il dottorato di ricerca in Sociologia e Scienze applicate, con lo studio dal titolo: “Rieducazione, formazione e reinserimento sociale dei detenuti.
La seconda edizione ha premiato un detenuto del carcere di Rossano, che ha conseguito la laurea magistrale in Sociologia con una tesi dal titolo “La funzione pubblica del carcere”
La cerimonia con cui è stata resa pubblica l’assegnazione del riconoscimento si è svolta nella meravigliosa cornice di Palazzo Altieri a Roma, sede di rappresentanza del BPM, precisamente nella sala del trono, dove sono esposte diverse opere d’arte. Non a caso abbiamo scelto una location artisticamente così rilevante perché sia anch’essa segno visibile di un impegno fattivo e concreto nella promozione della cultura come diritto inalienabile e come vera opportunità di crescita interiore.
Il premio “Sulle ali della libertà” ha ottenuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella la Medaglia di Rappresentanza, riconoscimento attribuito a iniziative ritenute di particolare interesse culturale, scientifico, artistico, sportivo o sociale, ha ottenuto il patrocinio anche dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, dal Ministero della Giustizia, dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dal Ministero della Salute, dalla Regione Lazio, dalla Comunità Ebraica di Roma, da Roma Capitale, dalle ACLI di Roma, da Co.N.O.S.C.I. (Coordinamento nazionale degli Operatori per la Salute nelle Carceri Italiane), dalla Fondazione Ozanam, dall’associazione Antigone e da FIDU (Federazione Italiana Diritti Umani). Alla cerimonia di consegna, svoltasi lo scorso 15 maggio, sono intervenuti, tra gli altri: la senatrice Valeria Fedeli, l’Onorevole Beatrice Lorenzin, Alessandro Pinna, presidente dell’associazione Isola Solidale, Mons. Paolo LoJudice Arcivescovo di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino. Stefano Anastasia, Garante dei detenuti Lazio
Rispetto alle scorse edizioni c’è una novità: il premio si articola in tre sezioni:
– Arti figurative (disegni, quadri, sculture)
– Saggi e tesi di laurea
– Produzioni letterarie (poesie minimo tre, racconti, sceneggiature).
E da quest’anno sarà anche attivo un numero verde dedicato 800.938.080 a cui potersi rivolgervi dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00.
In allegato il Bando con la modulistica per la prossima edizione del premio, che verrà assegnato nel maggio 2020.