“Il dato positivo di oggi è che l’esecuzione penale detentiva va all’interno di un dibattito tra le forze politiche che escono da una legislatura in cui ci sono stati molti cambiamenti di posizione, ma che si trovano a consegnare alla nuova legislatura quello che sarà un tema ineludibile”. Così il Presidente dell’Autorità Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, Mauro Palma, a conclusione del confronto pubblico con le forze politiche, organizzato dalla Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà che si è svolto oggi a Roma.
Alla presenza del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Carlo Renoldi, ha coordinato gli interventi Stefano Anastasìa, Garante del Lazio e Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali. Gli interventi introduttivi sono stati svolti da Laura Cesaris, Garante della Provincia di Pavia, e da Giovanni Fiandaca, Garante della Regione Sicilia. In preenza o da remoto sono intervenuti Stefania Ascari, Movimento 5 Stelle, Giuseppe De Cristofaro, Alleanza Verdi-Sinistra, Eleonora Forenza, Unione Popolare, Riccardo Magi, +Europa, Gennaro Migliore, Azione-Italia Viva, Fiammetta Modena, Forza Italia, Federico Mollicone, Fratelli d’Italia, Anna Rossomando, Partito democratico.
“L’incontro di oggi mi dice che le forze politiche prendono un impegno a ragionare sui temi del carcere e questo è, secondo me, un messaggio innanzi tutto a chi sta in carcere a scontare una pena, che non deve sentirsi estraneo a questa discussione, e a chi nel carcere lavora”.
Dopo aver ascoltato le proposte della politica in vista delle prossime elezioni, Palma ha riassunto cinque punti sui quali le forze politiche possono convergere. Per il Garante nazionale è necessario innanzi tutto un grande investimento in cultura, istruzione e formazione professionale, anche alla luce dei dati sull’analfabetismo e il basso livello d’istruzione tra la popolazione detenuta. Anche un servizio sanitario nazionale “che si occupi di tutti, ma che accentui l’intervento dove la vulnerabilità è maggiore” è per Palma un punto di possibile convergenza, assieme alla connessione tecnologica, che però è stata toccata poco, e allo sviluppo delle comunicazioni con le famiglie. Per Palma, inoltre, “non ha senso chiedere aumenti di organici su professionalità disegnate quaranta anni fa”, meglio ridefinirle sulla base delle nuove esigenze, mentre una riflessione a parte merita la questione dell’edilizia penitenziaria. L’incontro è stato trasmesso in diretta streaming da Radio radicale, su questo sito e sulla pagina Fb della Conferenza dei Garanti territoriali.