Sono stati ufficialmente consegnati questa mattina, nel corso di una cerimonia nel teatro del carcere di Rebibbia Nuovo Complesso, i libretti ai quattro detenuti matricole che ai sono iscritti all’Università di Tor Vergata per l’Anno accademico 2013/2014.
Alla cerimonia di consegna dei libretti alle matricole hanno partecipato, fra gli altri, gli Assessori Regionali Concettina Ciminiello (Pari Opportunità, Autonomie Locali e Sicurezza) e Lucia Valente (Lavoro) e il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni. Le matricole frequenteranno l’Università grazie al Progetto Teledidattica, del Garante dei detenuti che, da anni, consente ai reclusi di seguire le lezioni e di sostenere gli esami di profitto in carcere. La Teledidattica ha assunto un rilevo tale da essere indicato quale best practice dal Ministero della Giustizia, che ha previsto che i reclusi di Alta Sicurezza in tutta Italia possano essere trasferiti a Rebibbia se decidono di iscriversi all’U niversità. «Per noi – ha detto il Garante Angiolo Marroni – quello di oggi è uno degli appuntamenti più importanti dell’anno perché vuol dire raccogliere i risultati di tanto lavoro.
L’istruzione è un aspetto fondamentale che non solo favorisce l’affermazione di una cultura della legalità ma che incide anche sul reinserimento sociale dei detenuti. La poca istruzione è uno dei fattori che contribuiscono ad emarginare coloro che, scontata la pena, rientrano nella società. Stimolare i detenuti ad avvicinarsi alla scuola vuol dire garantire la piena tutela del diritto all’istruzione, uno dei più violati in carcere, che invece è patrimonio di tutti, indipendentemente dalle condizioni in cui ciascuno si trova». «Le esperienze che abbiamo vissuto oggi sono state molto toccanti – ha detto Concettina Ciminiello, Assessore alle Pari opportunità e Sicurezza Regione Lazio – e raccontano sofferenze difficili da capire. La consegna dei libretti assume un grande valore, più cultura significa meno disagio sociale, aiuta a diventare persone diverse e sentirsi parte di una comunità. Studiare è un’occasione preziosa che contribuisce ad abbattere la recidiva fino all’80 per cento e facilita il reinserimento. Chi impara un mestiere durante la detenzione raramente torna a delinquere una volta scontata la pena. È sicuramente vero che ancora oggi ci sono molte difficoltà, il drammatico affollamento, e le condizioni di vita sono indubbiamente un ostacolo. L’esempio di Rebibbia in questo contesto di difficoltà è un’eccellenza, decisivo è il ruolo svolto dagli operatori del comparto penitenziario che tutti i giorni si confrontano con questa realtà. Come amministrazione regionale intendiamo continuare a sostenere questo necessario percorso, e come assessore alle Pari opportunità ritengo fondamentale che questo progetto coinvolga anche le donne, che fino a oggi purtroppo ne sono state escluse». “Sono contenta di aver partecipato alla cerimonia di consegna dei libretti universitari ad alcuni carcerati – ha dichiarato l’Assessore regionale al Lavoro Lucia Valente – che oggi iniziano un’esperienza di studio. Dobbiamo continuare a fare, insieme al Garante e alle Università, tutto il possibile perché aumenti il numero delle persone che seguono un percorso universitario all’interno delle carceri del Lazio.
Il nostro compito, come Istituzioni, è quello di rendere più umana la quotidianità per i detenuti e creare le migliori condizioni per quando alcuni di loro usciranno fuori di qui. Oltre allo studio, per il reinserimento sociale dei detenuti, è fondamentale anche l’esperienza lavorativa all’interno delle carceri, che, con il massimo impegno delle Istituzioni, mi auguro possa aumentare attraverso nuove commesse e nuove occasioni di lavoro”. La Teledidattica è un settore importante del PROGETTO S.U.P. (Sistema Universitario Penitenziario) un modello ideato dal Garante dei detenuti e costituito da una rete istituzionale che mette insieme Crul (Conferenza dei Rettori delle Università del Lazio), Laziodisu, Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, le carceri del Lazio, il DAP, la Regione Lazio, e le Università Roma Tre, Tor Vergata, Cassino, La Tuscia e La Sapienza. Grazie al PROGETTO S.U.P., attualmente sono 113 i detenuti che, nelle carceri di tutto il Lazio, frequentano i corsi universitari. Nel 2005, i detenuti universitari nel Lazio erano appena 17.