“La crescita di quasi mille detenuti in meno di sei mesi è un dato molto preoccupante, soprattutto in presenza di una significativa ripresa della circolazione del virus”. Questo il commento del Garante dei detenuti del Lazio e Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali, Stefano Anastasìa, sui dati i dati sulle presenze nelle carceri italiane al 30 novembre, resi noti dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap). Tra il 31 ottobre e il 30 novembre di quest’anno, a livello nazionale, si registra un incremento significativo del numero di persone ristrette che è passato da 54.307 di fine ottobre a 54.593. Si tratta di una variazione percentuale dello 0,5% che conferma un trend di crescita costante da giugno ad oggi. Tale andamento si va consolidando e il numero di detenuti presenti attualmente in Italia è superiore di quasi mille unità rispetto a quello registrato a giugno. Siamo quindi di fronte a fenomeno che deve destare particolare allarme anche in considerazione del fatto che, purtroppo, stanno crescendo i numeri delle persone detenute positive al Covid: in tutta Italia risultano, ad oggi, 162 e sono raddoppiate nell’arco del mese di novembre.
“Serve garantire subito la terza dose alle detenute e ai detenuti – ha dichiarato a tale proposito Anastasìa – e l’offerta vaccinale a tutti i nuovi giunti in carcere, ma servono anche misure deflattive della popolazione detenuta, anche sotto forma di una liberazione anticipata speciale che possa fungere da ristoro per chi ha vissuto condizioni così difficili di detenzione come quelle della pandemia”.Invece, nel Lazio il numero delle persone detenute negli istituti penitenziari è diminuito di 41 unità, attestandosi a 5.569; la variazione percentuale è stata del – 0,7%. Nella nostra regione la fotografia che emerge dai dati sembra essere più stabile e tuttavia non si attenuano le situazioni di criticità relative al sovraffollamento.
A fine novembre il tasso di affollamento complessivo negli istituti di pena del Lazio, calcolato sulla base della capienza regolamentare dichiarata dal Dap, sarebbe del 108% mentre in tutta Italia è del 107%. Guardando però più direttamente i dati di ogni singolo istituto in base ai posti effettivamente disponibili il tasso di affollamento complessivo del Lazio è del 118%.
Complessivamente sono 10 su 16 gli istituti di pena che presentano tassi di affollamento superiori al 100% dei posti disponibili.
In particolare, si confermano le situazioni di maggiori criticità a Latina (dove i presenti sono costantemente sopra il 170% rispetto ai posti disponibili) Civitavecchia, Regina Coeli con tassi di affollamento effettivo che risultano superiori al 140%.
Un’ultima annotazione riguarda la presenza di detenuti in attesa di giudizio che si è ridotta nella nostra regione dell’1% rispetto ad ottobre e presenta un’incidenza percentuale del 14,9%, inferiore a quella del mese precedente e a quanto si registra nel resto d’Italia (da diversi mesi stabile al 16,2 %).