Secondo i dati resi noti oggi dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), nel Lazio, alla data del 30 aprile, risultano presenti 5.587 detenuti. Rispetto al mese precedente vi è stata una riduzione di 57 unità (meno 1 per cento). Si tratta di un valore che conferma il trend discendente determinato in gran parte delle misure anticovid-19 per contenere il sovraffollamento carcerario e che sono state recentemente prorogate fino al 31 luglio. Da gennaio ad oggi il numero di detenuti nei 14 Istituti Penitenziari della regione si è ridotto di quasi 330 unità (meno 3,9 per cento).
A livello nazionale il numero di presenti complessivo è di 53.608, in leggero aumento rispetto ai 53.509 di fine marzo.
Sempre in regione va segnalato anche che si è verificata una riduzione dei posti effettivamente disponibili che erano 4.760 il mese scorso e che sono calati a 4.741, anche per effetto delle necessità di mettere in atto misure per garantire la sicurezza sanitaria di detenuti e operatori penitenziari.
Migliora la situazione riguardante il numero e l’incidenza dei detenuti in attesa di giudizio che negli ultimi mesi si è costantemente ridotta e, per la prima volta negli ultimi tre anni, risulta, sia pur di poco, inferiore alla media nazionale (è il 15,7 per cento rispetto al 15,9 per cento).
Tuttavia, nonostante i miglioramenti che si sono registrati la situazione del sovraffollamento risulta comunque peggiore rispetto alla media nazionale.
Infatti a fine aprile il tasso di affollamento complessivo negli istituti di pena del Lazio, calcolato sulla base della capienza regolamentare dichiarata dal Dap, sarebbe del 108 per cento, mentre in tutta Italia è del 106 per cento.
Come abbiamo già più volte considerato, rispetto ai dati delle capienze “regolamentari”, in parecchi istituti di pena della nostra regione i posti effettivamente disponibili sono decisamente più ridotti a causa dello stato di degrado di alcuni reparti, di lavori di ristrutturazione e di adeguamento degli edifici in corso e di altre misure di sicurezza. Analizzando la situazione dei singoli istituti sulla base della valutazione delle schede di trasparenza disponibili sul sito del ministero della Giustizia, il tasso di affollamento complessivo del Lazio è del 118 per cento e in sei Istituti di pena della regione risulta superiore a tale soglia.
In particolare va sottolineata la situazione di estrema difficoltà negli istituti di pena di Latina (dove i presenti sono il 175 per cento rispetto ai posti disponibili) Civitavecchia, Regina Coeli, Viterbo con tassi di affollamento effettivo che risultano superiori al 140 per cento.