Decisamente critiche le condizioni in alcuni istituti, come a Latina, Civitavecchia e Regina Coeli. in cui il numero di presenti è superiore al 150 per cento dei posti disponibili
Dopo le misure di decongestionamento degli istituti di pena messe in atto nei mesi di febbraio e marzo per limitare i rischi di diffusione dei contagi da Covid-19, negli ultimi tre mesi il numero di detenuti presenti nel Lazio al 30 settembre si è stabilizzato attorno a valori compresi tra 5700 e 5800 persone. Tuttavia, il tasso di affollamento rimane decisamente superiore rispetto alla disponibilità effettiva di posti. Sulla base delle valutazione delle schede di trasparenza dei singoli istituti dove vengono segnalati anche i numeri dei posti non disponibili a causa di lavori di ristrutturazione necessari e in corso o, addirittura come succede a Cassino da marzo del 2019, per il lesionamento o indisponibilità di intere sezioni o reparti, il tasso di affollamento negli Istituti di pena del Lazio è, complessivamente, del 127%.
In particolare, risultano decisamente critiche le condizioni in alcune realtà (Latina, Civitavecchia, Regina Coeli) in cui il numero di presenti è superiore al 150% dei posti disponibili. Si conferma la situazione di estrema precarietà e difficoltà delle condizioni di detenzione nella nostra regione che potrebbe e dovrebbe essere affrontata anche attraverso un più attento e diffuso ricorso all’esecuzione penale esterna. Infatti, bisogna considerare l’alta percentuale (circa il 25%) di detenuti con residuo di pena inferiore ai due anni ai quali si aggiunge un altro 20% in attesa di primo giudizio. Si tratta di persone che almeno in parte potrebbero vedersi applicate misure restrittive alternative alla detenzione in carcere.