I dati del Dap al 31 marzo: tasso di affollamento al 147% nel Lazio

Nonostante annunci, impegni e appelli continuano a crescere presenze e tassi di affollamento
Cagliari, febbraio 2005 - Casa Circondariale Buoncammino - Il corridoio della sezione maschile (Foto di Francesco Cocco, Contrasto)

Secondo quanto reso noto da Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), alla data del 31 marzo  il numero di persone presenti nelle carceri italiane ha raggiunto la cifra di 62. 281, sono 420 in più rispetto all’inizio dell’anno per un tasso di crescita in tre mesi dello 0,7%.

Il tasso di affollamento è del 132,7% ed è quindi cresciuto rispetto al 132,5% di inizio anno, nonostante l’incremento di circa 270 posti effettivamente disponibili. Se l’andamento che si è registrato in questi mesi si mantenesse costante a fine anno il numero dei presenti si attesterebbe al di sopra di 63.500.

Quanto alla nostra regione i presenti registrati a fine marzo sono 6.732, sessantasette in più rispetto a inizio anno per un tasso di crescita dell’1%, quindi più elevato che nel resto del Paese. Il tasso di affollamento ha raggiunto il 147%, anche perché si è verificata una riduzione di circa 135 posti effettivamente disponibili.

E’ ormai passato un intero anno dalla denuncia del Presidente Mattarella sulla gravità del sovraffollamento carcerario. Ricordiamo che allora il numero di detenuti presenti superava di poco i 61.000 e il tasso complessivo nazionale era del 128,5%.

Purtroppo, però, ciò che si è visto finora è solo un costante peggioramento delle condizioni di detenzione nel nostro Paese che si aggravano non solo per la crescita dei tassi di affollamento ma anche per una serie di misure ulteriormente restrittive. Tra queste la circolare dell’Amministrazione Penitenziari di fine febbraio che rende obbligatoria di fatto la chiusura delle celle per l’intera giornata nei circuiti di alta sicurezza, costringendo quindi le persone rinchiuse, magari ad altre tre o quattro nello stesso ambiente, a vivere in meno di tre metri quadrati a testa per quasi tutta la giornata. Sono persino aumentati i bambini rinchiusi assieme alle loro madri passati da 12 a 15 in questo mese.

Nel complesso sono solo due le regioni con tassi di sovraffollamento inferiori al 100%, si tratta di Sardegna e Trentino Alto Adige. D’altro canto ve ne sono tre  – Lombardia, Veneto, Puglia– dove il numero dei presenti è superiore al 150% dei posti disponibili. Quanto al Lazio se non interverranno modifiche sostanziali ai trend di crescita ben presto si troverà anch’esso in questo triste gruppo di testa.

Per quanto attiene ai tassi di affollamento carcerario per singolo istituto sono 151 su 189 i penitenziari in tutta Italia in cui il numero dei presenti è superiore ai posti effettivamente disponibili e sono 57 quelli in cui tasso di affollamento supera il 150%.

I record di affollamento nel Lazio

Scorrendo la graduatoria dei tassi di affollamento per singolo istituto, questo mese sono tre le strutture nel Lazio che si collocano ai primi venti posti nel panorama nazionale: Regina Coeli con un tasso ormai poco al di sotto del 190% (a fine dicembre era del 185,7%), Civitavecchia Nuovo complesso 179% (a fine dicembre era del 170%) e Rieti con un taso attuale del 176% cresciuto dal 145,3% di inizio anno.

Sempre riferendoci alla nostra regione, se si escludono tre case di reclusione della regione e la terza casa circondariale di Roma, destinata ai semiliberi e al trattamento avanzato per tossicodipendenti, tutti gli istituti di pena presentano ancora e da oltre due anni e mezzo tassi di affollamento effettivi superiori al 100% e in dieci su 14 i numeri dei detenuti presenti superano la soglia del 140% sui posti effettivamente disponibili.

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