I Garanti incontrano nuovamente il ministro Nordio e poi vanno alla Camera

Approvata una mozione sulle carceri, Ciambriello: "Un'occasione importante ma deludente. Non sono stati approvati provvedimenti efficaci rispetto alla gravità della situazione."
Da sinistra: Mellano, Ciambriello, Nordio, Calderone, Turrini Vita.

Giovedì 20 marzo una delegazione della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale ha incontrato nuovamente il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. La delegazione era composta dal Portavoce della Conferenza, il Garante della Campania, Samuele Ciambriello, il Garante regionale del Piemonte, Bruno Mellano, e dalla Garante di Roma Capitale, Valentina Calderone. Al termine dell’incontro, con il Garante del Lazio, Stefano Anastasìa, la delegazione si è recata alla Camera, per seguire la discussione sulle carceri, conclusasi con l’approvazione di una mozione di maggioranza. Respinte le due mozioni delle opposizioni, quella del Movimento 5 Stelle e quella delle altre forze. “Un’occasione importante ma deludente. Non sono stati approvati provvedimenti efficaci rispetto alla gravità della situazione”, ha dichiarato Ciambriello a tale proposito.

“Abbiamo ricordato al ministro – ha dichiarato Ciambriello – i dati ufficiali del Dap: sono oltre 23.000 i detenuti che attualmente si trovano in un regime detentivo chiuso, che non hanno attività trattamentali significative, non hanno ore di socialità fuori dalle sezioni, non hanno percorsi di inclusione ma di mera sicurezza. In questo quadro abbiamo sottolineato che non servono tanto nuove celle o stanze di pernottamento, ma laboratori, officine scuole, spazi di vita comunitaria sportiva e formativa. Non nuove carceri, ma carceri nuove!”.

“Abbiamo inoltre richiamato ancora una volta l’esigenza di un segnale di clemenza per affrontare, qui ed ora, la questione del sovraffollamento, segnalando l’opportunità di diversificazione dei percorsi detentivi, almeno per i ristretti con un residuo pena basso, con una pena inflitta bassa, o per coloro che hanno problematiche sanitarie specifiche.”

”La proposta di organizzare Case di Reinserimento – ha proseguito Ciambriello – appare alla Conferenza dei Garanti un modello e una prospettiva interessante e feconda. Ci è stato comunicato un investimento di 1.900.000 euro per assicurare, tramite progetti che saranno valutati il prossimo 31 marzo dal Consiglio di Amministrazione della Cassa delle Ammende, la presenza e l’attività di mediatori culturali in carcere. Abbiamo inoltre affrontato la delicata questione degli istituti penitenziari per minori, confermando la nostra totale contrarietà al provvedimento di trasferimento dei giovani adulti all’interno della sezione distaccata della Dozza di Bologna. Ci è stato detto che è un provvedimento temporaneo di solito quattro mesi. Ci sono state invece date rassicurazioni circa il fondo per le case famiglia protette per donne con figli, esaurito a dicembre 2024 e non più rifinanziato. Il fondo dovrebbe essere ripristinato con un milione e mezzo di euro in questi giorni. E stigmatizzato la chiusura dell’unico istituto per detenute madri nel sud che è a Lauro (AV), mentre c’è ne sono tre al nord, Milano, Torino e Venezia.”.

“Il ministro  si è impegnato a verificare come assumere mediatori linguistici per i 20000 detenuti stranieri presenti negli istituti per penali per adulti e minorili. Bisogna assumere educatori, non solo laureati in giurisprudenza, ma anche come pedagogisti, laureati in scienze dell’educazione, assistenti sociali. Il vecchio bando – ha concluso Ciambriello – è il retaggio di un accordo fatto con i sindacati. Sollecitiamo il Ministro in tal senso per l’avvio di nuovi bandi, per l’assunzione di figure di ascolto, criminologi, assistenti sociali.”
All’incontro come la scorsa volta era presente, invitato dal ministro, il presidente del collegio del Garante nazionale,  Riccardo Turrini Vita.
Subito dopo l’incontro, i garanti della delegazione si sono recati con il Garante del Lazio, Stefano Anastasìa, alla Camera dove era in discussione una mozione sul sistema carceri.

Ciambriello, Anastasìa e Calderone a Montecitorio, durante la discussione delle mozioni sulle carceri.

Ciambriello, Anastasìa e Calderone a Montecitorio, durante la discussione delle mozioni sulle carceri.