La decisione preliminare con cui cinque giudici della Grande Chambre hanno rigettato il ricorso dell’Italia sull’#ErgastoloOstativo la dice lunga sulla consistenza giuridica degli argomenti di quanti si sono inopinatamente stracciati le vesti perché fosse legittimata una norma che viola i diritti umani. Se può valere a consolarli, mi permetto di segnalare che senza preclusioni legali, resterà un giudice a decidere se il condannato all’ergastolo potrà essere ammesso alla liberazione condizionale, come prevedeva già il codice penale fascista, non certo un esempio di buonismo liberaleggiante. Forse è il caso che il movimento antimafia torni a emanciparsi dall’uso simbolico della giustizia penale per dedicarsi più efficacemente al contrasto e alla denuncia del potere politico-economico delle organizzazioni criminali.
Testo della sentenza adottata a giugno e diventata definitiva l’8 ottobre