“Sono più di 70 i detenuti del carcere di Frosinone che hanno chiesto di frequentare l’istituto alberghiero, già attivo in quel penitenziario. Eppure, l’Ufficio scolastico regionale del ministero dell’Istruzione non ha autorizzato alcuna classe d’insegnamento in quel carcere”. È quanto ha dichiarato il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale del Lazio, Stefano Anastasìa, al termine della visita nella casa circondariale “G. Pagliei” di Frosinone, per presentare gli sportelli per i diritti dei detenuti, il progetto di integrazione tra Garante (espressione del Consiglio regionale che lo ha istituito con legge regionale 31/2003), università e associazioni qualificate.
Dopo avere appreso che per l’anno scolastico 2020-21 l’istituto alberghiero “Michelangelo Buonarroti” di Fiuggi non avrebbe potuto attivare tutte le classi richieste per la sede sezione carceraria, a giugno il Garante aveva scritto al direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Rocco Pinneri, chiedendo un’attenta verifica delle effettive potenzialità dell’offerta formativa, al fine di non compromettere la continuità di percorsi d’istruzione avviati, ma, a tutt’oggi, le attività scolastiche in carcere non sono ancora iniziate. “C’è ancora la possibilità di rimediare – ha proseguito Anastasìa – Speriamo che così sia fatto. In questo tempo sospeso del Covid l’istruzione scolastica è essenziale per garantire un minimo di attività e di offerta trattamentale ai detenuti, altrimenti abbandonati a se stessi dalla mattina alla sera. Spero che il protocollo del Miur con la Giustizia, in corso di rinnovo, possa essere anticipato da buone prassi di potenziamento dell’offerta di istruzione a livello locale”.
Dopo Frosinone, Anastasìa è andato a presentare lo sportello nella casa circondariale di Cassino, con il coadiutore Mauro Lombardo e l’avvocata Sarah Grieco la quale per conto dell’università di Cassino e del Lazio meridionale coordinerà lo sportello per i diritti nelle carceri del frusinate.
Il progetto prevede l’attivazione di una rete di sportelli per l’informazione e l’orientamento delle persone detenute sui loro diritti, con particolare riferimento alle tematiche di competenza del Garante, quali le condizioni di vita di vita in carcere, l’assistenza sanitaria, l’istruzione scolastica e universitaria, la formazione professionale, l’orientamento e l’inserimento lavorativo, l’accesso ai benefici e alle misure alternative alla detenzione e il sostegno al reinserimento sociale a fine pena. Gli sportelli svolgeranno un’attività di sostegno ai detenuti che ne faranno richiesta, per la risoluzione delle problematiche individuali, attraverso un’azione di informazione e ausilio nella redazione di istanze a firma propria e comunicheranno al Garante i casi in cui sia necessario interloquire con i responsabili delle amministrazioni pubbliche e/o le autorità competenti nella risoluzione della problematica rappresentata dal detenuto.