Dopo l’appello lanciato in occasione della giornata mondiale del Rifugiato, e dopo le proteste registrate nelle scorse settimane, il Garante dei Detenuti del Lazio Angiolo Marroni ha visitato il C.A.R.A. (Centro di Accoglienza per i Richiedenti Asilo) di Castelnuovo di Porto.
Attualmente la struttura ospita 717 cittadini, di cui 632 uomini, 53 donne e 32 bambini. In maggioranza gli ospiti arrivano dalla Nigeria (140), dall’Eritrea (98), dal Mali (97), dal Pakistan (93) e dal Senegal (69).
Nel corso del sopralluogo, Marroni ed i suoi collaboratori, hanno visitato i locali della mensa, i servizi della struttura sanitaria e parte dei moduli abitativi.
Il Garante ha rilevato, che dal punto di vista sanitario, ci sono ancora molti aspetti che presentano elementi di criticità e, pertanto, Marroni ha provveduto a contattare il Direttore Generale della Asl Rm F chiedendogli un incontro. In primo luogo il Garante ravvede la necessita di standardizzare un protocollo sanitario per la presa in carico dello straniero non appena affidato al CARA, e quindi un meccanismo che agevola il lavoro degli operatori ed assicura anche per chi è nel nostro paese per chiedere una protezione umanitaria o l’asilo politico, il principio universale del diritto alla salute.
«La struttura – ha detto Marroni al termine della visita – colpisce sicuramente per la lontananza dai centri urbani e per gli scarsi collegamenti con il circondario. Fuori dal Centro, in una landa desolata a nord di Roma, si notano le decine e decine di immigrati, molte donne e bambini, che percorrono le strade limitrofe, sotto al sole e sotto la pioggia, senza alcun riparo o pensilina dove attendere l’autobus. Considerati i tempi di permanenza non brevi, a causa di un sistema ormai ingolfato, – continua il Garante – sarebbe bene che i comuni e le istituzioni locali fossero più presenti. Quello dell’accoglienza e dei richiedenti asilo, è un tema che impone riflessioni più generali sulla bontà delle normative in materia di immigrazione, sul ruolo dell’Europa e su come l’opinione pubblica e la politica nel nostro Paese si orientino rispetto a questo problema. Tuttavia, per quanto riguarda le condizioni di vita degli ospiti del centro di Castelnuovo di Porto, è evidente l’impegno della cooperativa Auxilium, appena subentrata nella gestione, nel tentare di rendere più vivibile un luogo che, pensato per una accoglienza di breve durata, ha finito per ospitare persone da oltre 2 anni».