Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, ha partecipato alla cerimonia di apertura della Porta Santa presso la Casa circondariale di Roma Rebibbia Nuovo complesso, “Raffaele Cinotti”. Per la prima volta nella storia un Pontefice apre una Porta Santa all’interno di un penitenziario divenuto per un giorno, come ha detto il Papa, “Basilica” esso stesso.
“Ho voluto che la seconda Porta Santa fosse qui, in un carcere. Ho voluto che ognuno di noi, che siamo qui dentro e fuori, avesse la possibilità di spalancare le porte del cuore e capire che la speranza non delude”, ha detto il Papa prima di varcare la Porta Santa ed entrate nella cappella del carcere di Rebibbia dove poi è stata celebrata la messa.
Presenti, fra gli altri, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, la Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Roma Capitale, Valentina Calderone, il capo (dimissionario) del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo, il procuratore generale presso la Corte d’appello di Roma, Giuseppe Amato, la presidente del tribunale di sorveglianza, Marina Finiti, il Commissario straordinario della Asl Roma 1, Giuseppe Quintavalle , il provveditore dell’amministrazione penitenziaria per il Lazio, l’Abruzzo e il Molise, Giacinto Siciliano,, la componente del collegio del Garante nazionale dei detenuti, Irma Conti, la comandante del locale reparto di polizia penitenziaria, Sarah Brunetti, la direttrice dell’istituto penitenziario, Maria Teresa Mascolo.