Anche a seguito dell’interrogazione parlamentare del 3 dicembre scorso presentata dall’onorevole Giachetti al ministro della Giustizia, da diverse settimane si è animato un certo dibattito sugli effettivi numeri degli eventi suicidari avvenuti quest’anno negli istituti di pena nel nostro Paese.
In particolare nell’interrogazione parlamentare si constatavano significative discrepanze tra quanto reso noto e monitorato dall’osservatorio “Morire di Carcere” curato da Ristretti Orizzonti, i dati resi noti dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) e quelli infine pubblicati periodicamente a partire dal giugno di quest’anno dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (Gnpl).
Tale disallineamento tendenziale dei dati derivanti dalle due diverse fonti è stato da noi analizzato puntualmente anche nei mesi scorsi e, confrontando il dettaglio, risulta evidente che alcuni eventi riportati dal dossier di Ristretti Orizzonti sono invece considerati come “decessi con causa da accertare” da Gnpl perché ancora al vaglio della magistratura.
Le differenze sarebbero sostanzialmente causate da una diversa modalità di raccolta e analisi dei dati: la prima meno “ufficiale” e derivante da testimonianze dirette raccolte, la seconda più formalizzata e allineata ai tempi e agli esiti delle verifiche medico legali operate dagli organi competenti istituzionalmente.
Una delle conseguenze che attualmente sembra interessare il dibattito è se sia possibile o meno stabilire che questo 2024 è stato l’anno con il maggior numero di sucidi in carcere. In particolare, il dossier di Ristretti orizzonti alla data del 18 dicembre ne dà conto di 86 al quale andrebbe aggiunto il caso odierno di Viterbo, mentre secondo il documento del Gnpl alla data del 15 dicembre i suicidi sarebbero 82.
In ogni caso e per capire meglio il fenomeno, può essere utile andare oltre una valutazione meramente tecnico-statistica. Ciò è in parte possibile grazie al fatto che entrambe le fonti offrono alcune informazioni di base sui singoli accadimenti permettendo in tal modo di individuare e confrontare le loro caratteristiche.
Di seguito, quindi, per consentire una analisi più di dettaglio riportiamo le notizie raccolte da Ristretti Orizzonti relative ai singoli casi avvenuti nel 2024 che non figurano come suicidi nel dossier Gnpl realizzato in base ai dati dell’amministrazione penitenziaria.
18 aprile 2024: NM, Morto in carcere a Como, inalando il gas di una bomboletta da campeggio, il detenuto di 32 anni che il 21 settembre dello scorso anno era evaso dall’ospedale San Paolo lanciandosi da una finestra e provocando il grave ferimento di un agente di polizia che tentava di bloccarlo E’ indicato nel dossier Gnpl come caso da accertare.
28 giugno 2024: decesso a Frosinone di un giovane ventunenne ha inalato una bomboletta del gas. E’ indicato nel dossier Gnpl come caso da accertare.
7 luglio 2024: 81enne detenuto a Potenza morto per asfissia (accusato di aver ucciso lo scorso 30 giugno la moglie di 73 anni). E’ indicato nel dossier Gnpl come caso da accertare.
15 novembre 2024: MBM, tunisino di 28 anni morto nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Martino, di Genova dove era stato portato dopo essersi impiccato alle sbarre della finestra della sua cella. E’ indicato nel dossier Gnpl come caso da accertare.
30 novembre 2024 : Detenuto in attesa di giudizio nel carcere di Terni, si è lanciato dalla finestra della struttura. Era stato appena trasferito dal carcere di Terni all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, in regime di arresti domiciliari. Caso non citato nel dossier Gnpl.