Grave è il sovraffollamento anche negli istituti penali per minori

di Stefano Anastasìa

Ieri pomeriggio, con Valentina Calderone, siamo stati nel carcere minorile di Roma, afflitto da molti problemi, finanche igienici, e forse sanitari (di igiene pubblica). Da tempo le scuole e le associazioni di volontariato lamentano la scarsa o nulla frequenza dei ragazzi e la necessità di non fare o di svolgere le attività nelle palazzine detentive o all’aperto per la carenza del personale di sicurezza nella palazzina delle attività.

Ne avevamo scritto al Capo Dipartimento e ci aveva rassicurato sulla immissione in ruolo di nuovi agenti che, seppure non adeguatamente formati, sono arrivati. Il Direttore e la Comandante ci hanno assicurato che dalla prossima settimana riprenderanno regolarmente le attività, ma ci hanno anche detto che a breve un contingente di agenti sarà trasferito a Bologna per l’attivazione della nuova sezione per giovani adulti nel carcere di quella città.

La decisione di trasferire 50 giovani adulti dalle carceri minorili di tutta Italia in una sezione dedicata del carcere per adulti di Bologna è l’indice della gravità del sovraffollamento anche negli istituti penali per minori e della inconsistenza delle soluzioni edilizie che vi vengono proposte (recentemente il capo del dipartimento della giustizia minorile ci aveva detto di prossime aperture di nuovi istituti che, evidentemente, non aprono).

E, quel che è più grave, è che si tratta di un pericoloso precedente di commistione degli istituti penitenziari per adulti e per minori, che potranno dar luogo, in futuro, a istituti misti in cui la specificità dell’ordinamento penitenziario minorile potrebbe definitivamente perdersi.