L’arte dentro e fuori le carceri – La nuova opera murale di Edoardo Ettorre dedicata a Caterina Martinelli verrà inaugurata il 12 dicembre 2024 dalle ore 10, in via dell’Erpice, con la partecipazione del Municipio IV, con il Presidente Massimiliano Umberti e l’assessore alla Cultura, Maurizio Rossi. L’opera di Ettorre, dal suo stile pittorico, spontaneo e gestuale, rappresenterà un tributo emotivo e potente a questa figura storica. Inoltre, il campo da calcio situato davanti al murale sarà ristrutturato per restituire una parte del territorio alla comunità locale.
Caterina Martinelli fu una donna coraggiosa. Partecipò alle manifestazioni insieme ai cittadini del quartiere contro lo stato di indigenza e fame in cui vivevano al Tiburtino III. Il 2 maggio 1944, durante un assalto avvenuto all’indomani delle manifestazioni del primo maggio, un agente della PAI (Polizia Africa Italiana), intervenuta per sedare il tumulto, la uccise con una fucilata. Caterina, madre di sei figli, cadde sul selciato con sei sfilatini nella borsa della spesa e una pagnotta stretta al petto, mentre teneva in braccio la sua bambina ancora lattante. Morì sopra la figlia, che sopravvisse ma con la spina dorsale lesionata. Il giorno seguente, sul marciapiede ancora insanguinato, un cartello ricordava la vittima: una madre affamata, mentre cercava di ottenere del pane per i suoi figli. Lei sarà la figura centrale del murale, simbolo di resistenza civile.
All’interno del carcere, le attività didattiche sono state seguite dalla psicoterapeuta Valentina Iavasile e condotte dalle artiste Tiziana Rinaldi Giacometti e Chiara Anaclio.
Le loro opere, con temi legati alla libertà, all’autodeterminazione e alla parità di genere, saranno il culmine dei laboratori annuali con le donne recluse. Tiziana Rinaldi Giacometti raffigurerà una donna di spalle che cammina verso il futuro, tenendo per mano la sua bambina, simboleggiando la libertà e la prospettiva di vita mentre Chiara Anaclio rappresenterà un giardino ideale, un segno di speranza per migliorare il percorso quotidiano delle detenute. Il progetto è realizzato dall’associazione L’Arte non ha sbarre insieme ad Agnese Panzieri, prodotto da MArtesocial e fa parte dei progetti speciali della Biennale MArtelive, con la direzione artistica di Giuseppe Casa.