“L’attuazione di tirocini per i detenuti è un chiaro segno di responsabilità sociale degli istituti di cultura e delle Università”. Così Stefano Anastasia, professore associato di filosofia del diritto di UnitelmaSapienza che ha raccontato la sua esperienza di Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio nel corso del seminario “Le attività d’inclusione durante e dopo la detenzione”, che si è tenuto lunedì 28 ottobre, nella sala conferenze di UnitelmaSapienza. Il seminario, trasmesso in diretta sul canale YouTube di Ateneo, è stato organizzato dall’Ateneo, per raccontare la partnership con la cooperativa Etam coordinata da Don Sandro Spriano e l’esperienza del contact center di UnitelmaSapienza.
“UnitelmaSapienza ha investito su questo progetto perché crede nell’impegno sociale e nel valore della collettività. L’Università deve essere in prima linea nel fornire una rieducazione e garantire l’integrazione sociale”, ha affermato Bruno Botta, Magnifico rettore di UnitelmaSapienza.
Da anni UnitelmaSapienza collabora con cooperative come Etam, grazie alla quale diverse detenute hanno svolto attività lavorative presso l’Ateneo. “L’ascolto, l’accoglienza e l’inserimento delle persone nel mondo del lavoro sono le tre azioni con cui nasce la cooperativa”, ha affermato Don Sandro Spriano.
Nel corso del seminario è intervenuta anche Rita Bernardini, già deputata e presidente dell’Associazione Nessuno tocchi Caino, secondo la quale “i detenuti, che dovrebbero seguire – secondo le norme – un percorso di reinserimento sociale a fianco a criminologi, psicologi ed educatori- spesso non lo conoscono e sono abbandonati a se stessi”.
Don Sandro Spriano durante il seminario di UnitemaSapienza.