“Aspettiamo con serenità la decisione del governo, consapevoli che nel rispetto della progressività del trattamento rieducativo non vi siano alternative di giustizia alla proroga delle licenze straordinarie per i semiliberi che ne abbiano correttamente usufruito fino a ora”.
Così il Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà, nonché Garante della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, oggi a digiuno, per sensibilizzare il Governo e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sulla necessità di una proroga delle licenze straordinarie introdotte con l’emergenza Covid-19, a favore delle persone condannate in semilibertà. L’iniziativa, è stata lanciata prima di Natale da Franco Corleone, già sottosegretario alla Giustizia e attualmente Garante per il Comune di Udine.
A digiunare oggi assieme ad Anastasìa è Eros Cruccolini, Garante delle persone detenute del Comune di Firenze, il quale proseguirà anche domani, assieme alla Garante di Lecce, Maria Mancarella. Giovedì 29 sarà la volta di Giovanni Fiandaca, Garante per la Regione Sicilia, Giuseppe Caforio, Garante per la Regione Umbria, Alice Bonivardo, Garante di Alessandria. Venerdì 30 dicembre si asterranno dal cibo Giuseppe Fanfani, Garante della Regione Toscana, e Samuele Ciambriello, Garante della Campania.
Il 30 novembre scorso erano 1076 le condannate e i condannati in semilibertà. Gran parte di loro (700 all’inizio della emergenza Covid, 4-500 secondo le ultime stime) ha goduto per due anni e mezzo di una licenza straordinaria che gli ha consentito di non tornare a dormire in carcere, come invece previsto dalla misura della semilibertà. Ciò ha consentito un alleggerimento nella cronica situazione di sovraffollamento nella maggior parte delle carceri italiane. Salvo casi eccezionali, in cui la licenza straordinaria non è stata rinnovata o è stata revocata, il comportamento di queste persone è stato irreprensibile e ha ripagato nel migliore dei modi la fiducia che è stata loro data. La mancata proroga delle licenze straordinarie costringerebbe molte persone al rientro in carcere la notte di San Silvestro.