Martedì 6 giugno, nel teatro della Casa circondariale di Rebibbia, il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, ha partecipato alla presentazione del progetto del primo podcast del laboratorio “Le voci di dentro”, dal titolo “L’Iliade, anche gli eroi piangono”, in via di realizzazione all’interno dei percorsi universitari dell’Università di Tor Vergata, con il contributo della Regione Lazio.
Come ha spiegato Cristina Pace, docente di Drammaturgia antica che cura il progetto, l’idea di realizzare prodotti audio nasce dal pensiero di due detenuti dell’Alta Sicurezza, che già anni fa avevano immaginato di mettere a frutto le competenze acquisite nel corso degli studi producendo audiolibri: grazie ora al finanziamento della Regione Lazio, nell’ambito di un più ampio programma per “l’efficienza della didattica e l’applicazione delle competenze tramite le risorse digitali” (“Interventi a sostegno dei diritti della popolazione detenuta”), è stato possibile realizzare un piccolo studio di registrazione all’interno della casa circondariale e avviare così la realizzazione di prodotti audio per i quali si è scelto di privilegiare la forma del podcast, più articolata e versatile rispetto a quella dell’audiolibro, e sempre più diffusa, anche se sconosciuta all’interno del carcere.
“Per restare fedeli alla vocazione del progetto originario – ha spiegato la professoressa Pace -, abbiamo progettato un podcast di argomento letterario, immaginando come principali destinatari i ragazzi e le ragazze delle scuole secondarie. L’idea è quella di mettere in comunicazione il mondo esterno con il mondo di chi sta dentro per il tramite della letteratura, attraverso le parole dei poeti interpretate dalla voce di chi vive in carcere”.
Di qui il primo podcast, intitolato “L’Iliade, anche gli eroi piangono”: Simone Giustinelli e Martina Giovanetti, della start up culturale Creativa, hanno raccontato come in questi mesi due gruppi di studenti detenuti, iscritti ai corsi universitari e all’ultimo anno delle scuole superiori, si sono riuniti una volta a settimana per leggere insieme il poema che racconta dell’ira di Achille e della guerra di Troia, con l’obiettivo non solo di conoscere quest’opera così antica, ma di trarne spunto per discutere insieme questioni che in essa vengono toccate e che ancora ci riguardano: la guerra, i conflitti, la dignità, il potere, la morte…
Il podcast, che sarà pubblicato in autunno previa autorizzazione dell’ufficio stampa del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), intende documentare i molti aspetti di questa attività formativa e in generale il valore che la lettura e l’interpretazione possono avere nella nostra vita.
Oltre al Garante Anastasìa, alla presentazione del progetto hanno partecipato Marina Formica, delegata del Rettore di Roma “Tor Vergata” per le attività negli Istituti penitenziari, Filippomaria Pontani, professore di Filologia classica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Giuseppina Boi, educatrice di Rebibbia, Valentina Calderone, Garante per il Comune di Roma, nonché i partecipanti al progetto, e le ragazze e i ragazzi di una classe terza del liceo E. Amaldi di Roma, che hanno condotto parallelamente la lettura dell’Iliade guidati dalla Professoressa Pamela Cerulli : da parte di tutti è stata ribadita l’importanza dello studio e della cultura nel percorso trasformativo che il carcere, secondo la nostra Costituzione, dovrebbe sempre offrire. Lo speciale contributo che i classici antichi possono svolgere in progetti come questo è stato sottolineato infine da Adriana Follieri, regista della associazione Manovalanza, che il prossimo 16 giugno presenterà nell’ambito del Campania Teatro festival lo spettacolo “Disadirare”, ispirato all’Iliade, preparato con alcuni ragazzi dell’Istituto penale minorile di Airola (BN) e le ragazze di una scuola di Sant’Agata de’ Goti.