Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, si è recato in visita al Centro di permanenza per il rimpatrio di Ponte Galeria, accompagnato dall’avvocato Gennaro Santoro, consulente legale del Garante, e dalla referente per il Cpr della struttura di supporto, Sara Foi. Nel Cpr sono presenti 24 richiedenti asilo di nazionalità tunisina. Proprio oggi sedici tunisini sono stati rimpatriati. Nessuna donna presente, nonostante il reparto femminile sia stato ristrutturato nell’autunno scorso e nonostante quello di Ponte Galeria sia l’unico Cpr in Italia con un settore destinato alle donne.
Il Garante ha ascoltato diversi ospiti e ha potuto constatare che si lamentano sempre le stesse criticità. Le schede telefoniche da 5 euro si esauriscono subito. Sono quindi insufficienti a garantire comunicazioni adeguate agli ospiti del Cpr con i propri paesi d’origine. Gli ospiti inoltre si lamentano della qualità del vitto e della mancanza di qualsiasi attività sportiva o di altro genere, nonostante le proposte avanzate dalla Comunità di Sant’Egidio e dallo stesso Garante. Il Garante ha inoltre riscontrato nuovamente il problema dei minori che sono passati per il Cpr di Ponte Galeria. “Roma è l’unica città sede di Cpr dove non esiste un protocollo di attuazione della legge Zampa, per l’accertamento della minore età dei minori non accompagnati” – ha dichiarato Anastasìa a conclusione della visita.
“Mi farò senz’altro parte attiva con gli interlocutori istituzionali interessati, affinché tale protocollo sia sottoscritto al più presto – ha proseguito Anastasìa- , come pure è necessario garantire il diritto degli ospiti a presentare reclamo, previsto dall’ultimo decreto sicurezza, anche attraverso l’attivazione di uno sportello del Garante nel Centro”.