«Il rammarico espresso dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al momento della firma del decreto che rinvia la chiusura degli OPG rappresenta, al tempo stesso, un monito ed uno stimolo per tutte le Regioni che, ad oggi, sono ancora in drammatico ritardo rispetto al dramma degli internati negli ospedali psichiatrici».
Lo dichiara in una nota il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni commentando la nota del Quirinale sulla firma, da parte del Presidente della Repubblica, del decreto che rinvia al 2015 la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari.Il Garante ha ricordato che quello odierno è il terzo rinvio della data di chiusura degli OPG rispetto alla scadenza prevista dalla legge. «Le difficoltà di attuare la legge – ha detto Marroni – nascono essenzialmente dal fatto che la norma affida l’assistenza degli internati interamente al settore pubblico e, dunque, alle Asl deputate ad individuare e ad allestire strutture alternative di accoglienza. Nel Lazio, ad esempio, per ospitare 120 internati negli OPG di tutta Italia, ne sono state individuate cinque ma questi immobili necessitano di radicali lavori di ristrutturazione cui bisogna aggiungere i costi di allestimento e quelli per l’assunzione di personale.
Il timore fondato, purtroppo, è che anche la scadenza di dicembre 2015 ufficializzata dal Decreto firmato oggi da Napolitano, venga disattesa».«La soluzione – ha concluso Marroni – è quella di interessare nella gestione degli ex internati degli OPG anche i privati, prevedendo il coinvolgimento di enti ed associazioni del privato sociale alcune delle quali già oggi sarebbero in grado di garantire accoglienza ed assistenza a queste persone. Nel medio termine, inoltre, occorrerebbe prevedere percorsi di reinserimento sociale, pur nel pieno rispetto delle esigenze di sicurezza».