Il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Porrello interviene all’assemblea della Conferenza dei Garanti territoriali
“Questo appuntamento appare ancora più significativo, considerate le difficoltà riscontrate, soprattutto nella fase iniziale, nella gestione dell’emergenza epidemiologica all’interno di strutture chiuse come le carceri”. Così il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Devid Porrello, delegato per la Conferenza delle assemblee legislative regionali al Coordinamento degli organi di garanzia, nel suo intervento per i saluti istituzionali all’assemblea della Conferenza dei garanti delle persone private della libertà personale. Porrello ha sottolineato l’importanza di questo appuntamento e ha ribadito la necessità di una collaborazione interistituzionale, consolidatasi nel tempo, attraverso la quale è stato possibile raggiungere risultati significativi, fra cui il lavoro di armonizzazione legislativa regionale svolto durante il 2019 dal Coordinamento degli organi di garanzia.
“Concetti come legalità e certezza della pena – ha proseguito Porrello – sono indubbiamente capisaldi della società civile, ma la certezza della pena – che non significa compressione dei diritti fondamentali della persona – come sappiamo e come previsto dalla Costituzione, deve tendere alla rieducazione e alla reintegrazione del reo. Per fare ciò è anche necessario un cambio di mentalità della società civile, che parta prima di tutto dalle istituzioni, le quali devono agire per agevolare il lavoro dei garanti”.
Porrello ha ricordato il lavoro svolto dal coordinamento degli organi di garanzia da lui presieduto che ha portato all’approvazione di un documento recante “Linee di indirizzo delle regioni e delle province autonome in merito alla disciplina degli organi di garanzia” che ha il duplice scopo di armonizzare per quanto possibile le legislazioni regionali e valorizzare e qualificare tali figure (garante iInfanzia, garante dei detenuti, difensore civico regionale). Porrello ha poi proseguito auspicando che in futuro ci possa essere un maggiore coinvolgimento della rete dei garanti, dei consigli regionali e più in generale di tutti i soggetti a vario livello operanti nel settore per un miglioramento complessivo delle condizioni di vita dei detenuti e nell’ottica della funzione rieducativa della pena. In tal senso, ha concluso con l’augurio che “alcune delle misure introdotte per la gestione dell’emergenza sanitaria possano essere mantenute anche in situazioni di normalità” e che possano essere avviate “delle riflessioni volte ad intensificare l’apertura delle carceri ad incontri culturali, di formazione scolastica e superiore, di diritto all’informazione, all’attività fisica ed alla comunicazione, anche prevedendo il ricorso a strumenti per svolgere a distanza lezioni, conferenze, incontri e dibattiti”.