Sono stati presentati lo scorso 18 marzo nel corso di una tavola rotonda nel teatro della casa circondariale di Frosinone i risultati del progetto “Stima e pregiudizio”, sul tema del trattamento intensificato degli autori di reati contro le donne e per la prevenzione della recidiva, realizzato dal presidio psicologico dell’istituto, in collaborazione con l’area educativa della casa circondariale, finanziato dal Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria (Prap) di Lazio, Abruzzo e Molise. La direttrice dell’istituto penitenziario, Teresa Mascolo, ha aperto i lavori, per poi dare la parola alla capo della squadra mobile di Frosinone, Tiziana Belli, la quale ha portato i saluti del Questore e ha raccontato la sua esperienza di trentacinque anni nella polizia di Stato, in gran parte passati a prevenire, attraverso l’ascolto delle vittime, la violenza di genere e contrastare violenza contro i minori, stalking, e maltrattamenti domestici.
Come hanno spiegato le tre psicologhe esperte ex art. 80 dell’Ordinamento penitenziario, Erica Stravato, Rosanna Punzo, Ilaria Perla Pallagrosi, il progetto è stato sviluppato attraverso un ciclo di otto incontri, a partire dal mese di novembre 2021, attraverso una metodologia di gruppo e colloqui individuali, finalizzati all’avvio di processi di rispecchiamento emotivo e di consapevolezza dei propri agiti. Due le tipologie di detenuti del circuito di media sicurezza, con differente tipologia di reato ma con un comune percorso trattamentale avviato: cinque detenuti autori di reato di omicidio; otto detenuti ristretti presso la sezione precauzionale dell’istituto, autori di reati sessuali. Particolare attenzione è stata dedicata alla riflessione sul pregiudizio, testimoniata nel corso dell’incontro dai due gruppi di detenuti che hanno aderito al progetto.
I risultati emersi e i positivi riscontri ottenuti dai partecipanti fanno ben sperare in prospettive di sviluppo future, in termini di ampliamento dell’offerta formativa, coinvolgimento di un gruppo più ampio di detenuti, continuità ai bisogni e alle esigenze espresse, supporto alle richieste segnalate da alcuni detenuti partecipanti in una prospettiva di cambiamento personale, sostegno agli interventi trattamentali e di osservazione della professionalità. Al termine della presentazione dei risultati del progetto, sono intervenuti il Garante dei detenuti della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, e il Provveditore regionale Carmelo Cantone. Entrambi hanno manifestato apprezzamento per il progetto che- ha annunciato Cantone – sarà sostenuto dal Prap anche in futuro.