Rebibbia, sei detenute preparano il pranzo assieme agli studenti dell’istituto alberghiero Vespucci

Giornata conclusiva di un percorso formativo, volto a dare un’attuazione concreta al principio della finalità rieducativa della pena
Due detenute che hanno partecipato ai corsi dell'istituto alberghiero Vespucci.

“L’iniziativa di oggi è la testimonianza di una sinergia virtuosa, in cui istituzioni pubbliche e soggetti privati contribuiscono all’attuazione dell’articolo 27 della Costituzione, che è responsabilità di tutti, vale a dire è una responsabilità repubblicana”. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, al pranzo di venerdì 31 maggio, preparato e servito da sei detenute del carcere femminile di Rebibbia assieme e ad alcuni studenti dell’istituto alberghiero Vespucci di Roma, a conclusione della prima parte di un percorso iniziato nella Casa circondariale, per ottenere il diploma di istruzione superiore. Anastasìa ha ringraziato l’istituto alberghiero, per l’attività svolta nella Casa circondariale di Rebibbia Femminile, ricordando che le istituzioni scolastiche sono in tutte le carceri italiane, dove rappresentano una fondamentale chiave per preparare le persone detenute a uscire e al reinserimento nella società. La Regione Lazio ha contribuito mettendo a disposizione alcune attrezzature essenziali per i laboratori.

Il progetto è stato promosso dall’istituto alberghiero Vespucci, insieme a Coop-Unicoop Tirreno con il sostegno del municipio IV. Come ha spiegato il referente dell’istituto, Alessandro Reale, il  percorso si articola in tre anni, in cui le detenute partecipano a laboratori di cucina e sala, ma anche a lezioni frontali di storia, italiano e diritto. E, alla fine dei tre anni, dovranno superare l’esame di Stato per ottenere il diploma. I docenti sono quelli del Vespucci, mentre Unicoop ha fornito i prodotti alimentari necessari allo svolgimento dei laboratori: frutta e verdura, pasta, farina, carne, pesce, uova, e tutto il necessario per mettersi ai fornelli e imparare la preparazione di sughi, pane, pasta, ricette tipiche, dolci, confetture.

A fare gli onori di casa, la direttrice della casa circondariale femminile di Rebibbia, Nadia Fontana. Al termine del pranzo, è intervenuta la nuova presidente del Tribunale di sorveglianza di Roma, Marina Finiti, la quale ha ricordato che tali attività mirano a dare un’attuazione concreta al principio della finalità rieducativa della pena, favorendo il reinserimento delle persone detenute nella società.

 

Il menu del pranzo conclusivo del corso dell’istituto alberghiero Vespucci a Rebibbia femminile.