Lunedì 13 maggio nella Casa del cinema di Roma, la proiezione del cortometraggio “Reclusi”, di Diletta Di Nicolantonio, ha rappresentato un momento di riflessione sul disagio psichico negli istituti penitenziari con la partecipazione del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Emanuele Cangemi, e il Garante regionale delle persone detenute, Stefano Anastasìa.
“Se il carcere può essere compreso davvero solo da chi ne ha fatto esperienza diretta, ciò non vuol dire che conoscerlo sia impossibile e questo corto ne è la chiara dimostrazione perché da un lato, cala chi lo guarda dentro quelle mura, e dall’altro, suggerisce riflessioni, propone domande in grado di mettere in discussione certezze, comunque opinabili. Insomma, aiuta a porsi domande e incentiva a dare risposte”. Così il vice presidente del Consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Cangemi, a margine della proiezione del corto ‘Reclusi’ di Diletta Di Nicolantonio, tenutosi questo pomeriggio alla Casa del Cinema di Roma.
“Per le carceri del Lazio si può fare molto e iniziative come questa aiutano certamente a creare le giuste basi per un confronto sano e a sostegno degli istituti penitenziari e della popolazione detenuta. La presenza oggi del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, è altro indice di sensibilità che la nostra istituzione pone nei confronti di questo tema così delicato. Ringrazio tutte le personalità intervenute sul tema, arricchendo di spunti significativi la discussione che ne è seguita. Il mio impegno istituzionale, – ha concluso Cangemi – compatibilmente con le possibilità, andrà sempre nella direzione dell’ascolto e dell’aiuto”.
“Il disagio psichico è una delle principali criticità del nostro sistema penitenziario – ha dichiarato per l’occasione Anastasìa -, testimoniata dall’alto numero di suicidi e di atti di autolesionismo. Regione e Amministrazione penitenziaria stanno lavorando al miglior raccordo possibile tra servizi sanitari e penitenziari, ma il sovraffollamento di questi mesi sta mettendo a dura prova tanto i detenuti che gli operatori sanitari e penitenziari. Speriamo dunque che anche su questo arrivino risposte adeguate e tempestive dalle autorità competenti”.