Dichiarazione di Stefano Anastasìa, Garante delle persone private della libertà della Regione Lazio.
“Il protocollo firmato oggi dal Presidente della Regione Lazio, dal Ministero della Giustizia e dai capi degli uffici giudiziari del Lazio è un passo importante per ridurre l’abuso di misure di sicurezza e facilitare le funzioni sanitarie delle Rems. Le Residenze per le misure di sicurezza sono ormai una importante realtà del nostro sistema di esecuzione penale. Nella Regione Lazio ne sono attive cinque che in due anni hanno ospitato 170 persone che altrimenti sarebbero state destinate a perdersi nell’inferno degli ospedali psichiatrici giudiziari. Invece, grazie a equipe professionali competenti e motivate, 90 di loro sono state dimesse attraverso piani terapeutici condivisi con i servizi socio-sanitari territoriali.
Purtroppo, però, l’intero circuito delle Rems è in sofferenza per un uso eccessivo che si fa dell’internamento, in modo particolare in via cautelare, prima ancora che sia acclarata la incapacità di intendere e di volere dei presunti autori di reato. Il protocollo firmato oggi dal Presidente della Regione Lazio, dal Ministero della Giustizia e dai capi degli uffici giudiziari del Lazio, attraverso l’intervento dei servizi territoriali sin dal momento della perizia e l’incentivo alle alternative all’internamento, può ridurre questa pressione che ha ingolfato le Rems, ha creato una lista d’attesa che non riesce a essere smaltita, fino ai veri e propri casi di detenzione illegittima all’interno degli istituti penitenziari”.