“Nella mia esperienza di questi sei anni, ho potuto constatare che le Rems funzionano molto bene, con professionalità molto qualificate che operano con grande impegno. Ciò detto, le Rems sono costrette ad affrontare problemi che non sono in grado di risolvere: le liste d’attesa sono il sintomo di una malattia che si manifesta nella fobia che il sistema di giustizia ha nei confronti dei malati di mente, sempre e comunque considerati pericolosi, e nella insufficienza della rete dei servizi sul territorio”. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasia, intervenuto alla giornata di presentazione del corso di formazione per operatori delle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), che si è svolta martedì 8 novembre nella sala Tirreno della sede della Giunta regionale.
“Questi problemi – ha proseguito Anastasìa – non si risolvono aumentando i posti letto in Rems, ma intervenendo sulle cause del sintomo: aumentando la loro capienza, crescerà la richiesta di internamento in Rems. Piuttosto che costruire nuove Rems, gli investimenti vanno fatti fuori, nella capacità di presa in carico del sistema di salute mentale sul territorio, per prevenire i fatti di reato e per sostenere i percorsi terapeutici di chi li abbia commessi, altrimenti il fuori continuerà a mandare gente dentro, in una spirale senza fine”.