Sentito il Garante sul programma diagnostico-terapeutico assistenziale della Asl di Frosinone

Anastasìa è stato anche nel V reparto della casa circondariale del capoluogo, dove nei mesi scorsi sono morti alcuni detenuti
Uno scatto dal parcheggio esterno sulla casa circondariale di Frosinone.

Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, è stato audito oggi dal tavolo interistituzionale che sta collaborando alla stesura del programma diagnostico-terapeutico assistenziale della Asl di Frosinone, dedicato all’offerta di servizi rivolti alle persone detenute nelle carceri di Frosinone, Cassino e Paliano. In particolare, il Garante ha sottolineato la necessità di garantire anche in carcere i livelli essenziali di assistenza, di promuovere le campagne di screening di prevenzione oncologica e di lavorare nella prefigurazione di soluzioni alternative al carcere e alle Rems per le persone con patologie croniche e invalidanti.

Prima della riunione, il Garante è stato in visita nel V reparto della casa circondariale, dove nei mesi scorsi sono morti alcuni detenuti, ha ascoltato le doglianze e le preoccupazioni dei loro compagni e ne ha discusso, al termine della riunione, con la commissaria straordinaria della Asl di Frosinone, Sabrina Pulvirenti, il direttore sanitario, Luca Casertano, la direttrice del carcere, Anna Del Villano, il direttore del Dipartimento di salute mentale, Filippo Morabito, e il dirigente della sanità penitenziaria, Vincenzo Gentile. Si è così discusso delle criticità operative dei servizi di assistenza sanitaria in carcere, a partire dalla cronica carenza di personale. Il Garante si è impegnato a riproporre a livello regionale la necessità di riconoscere carceri e Rems come sedi di servizio disagiate.