Il Consiglio comunale di Cassino, all’unanimità, ha approvato una mozione, presentata dalla consigliera di maggioranza Sarah Grieco, che impegna il comune a farsi promotore di un movimento di denuncia delle condizioni in cui versano le nostre carceri, che investa la provincia di Frosinone e non solo. Con la mozione si chiedono anche fondi regionali per le politiche formative, lavorative, sociali e sanitarie e provvedimenti legislativi adeguati. La proposta ha trovato il consenso di tutta l’opposizione che ha saputo guardare oltre gli steccati politici e l’impegno ufficiale del sindaco a far sì che anche gli altri comuni della provincia approvino la mozione per poi inviarla al Dap e alle altre istituzioni interessate.
“Considerato che – si legge tra l’altro nella mozione -gli istituti penitenziari del nostro Paese versano in gravi e intollerabili condizioni, a causa non solo dell’ormai cronico sovraffollamento carcerario ma anche dalla perenne mancanza di personale (sia dell’area educativa che di sicurezza), di risorse adeguate per le cure sanitarie, della fatiscenza degli istituti, con evidenti criticità igienico – sanitarie; condizioni che sono anche alla base dell’incremento straordinario del tasso di suicidi registrato in questo anno (56 a luglio 2024) e dei sempre maggiori atti di autolesionismo; che la stessa casa circondariale di Cassino non è esente da tale drammatica situazione”.
Con la mozione si “chiede che il Consiglio comunale di Cassino adotti una risoluzione con cui: – ribadire l’impegno del Comune di Cassino per il carcere e promuovere un movimento dei comuni della provincia di Frosinone che denunci lo stato di assoluto degrado in cui versano le carceri in Italia e la necessità di un intervento immediato; – sollecitare il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e il competente
Provveditorato Lazio-Abruzzo-Molise a provvedere ai necessari investimenti finanziari e umani per il carcere di Cassino; – chiedere alla Regione Lazio di stanziare i necessari fondi per politiche formative, lavorative, sociali e sanitarie, in carcere adeguate alle garanzie dell’art. 27 Cost.; – chiedere a Governo e Parlamento di adottare provvedimenti legislativi adeguati ad affrontare la crisi del sistema penitenziario”.